Andrea racconta la propria Storia per «Io senza Dio»
La ragione per la quale mi sono avvicinato all’ateismo anni fa, dopo aver fermamente creduto in Dio fino a 25 anni circa – anche da praticante, avendo avuto una famiglia molto credente –, credo sia molto poco comune se non rarissima.
Il La all’ateismo non me lo hanno dato le contraddizioni della Bibbia e del Catechismo, l’antiscientificità, l’inoculazione del senso di colpa, le cose aberranti e violente in essi contenute, anche perché ho sempre conosciuto solo quei pochi episodi della Bibbia che insegnanti, preti e catechisti spiegano e non l’avevo mai letta tutta. Neanche gli scandali che hanno coinvolto la Chiesa, le cose orribili che ha fatto in passato come le Crociate, l’Inquisizione, la caccia alle streghe, le automutilazioni per soffrire come Cristo e così via, che consideravo passate e quindi non più importanti oppure frutto solo di poche «mele marce». Neppure la guerra contro certi orientamenti sessuali, l’eutanasia, l’aborto, la masturbazione, il divorzio: cose che appoggiavo anch’io almeno fino all’adolescenza e che ritenevo giusto imporre anche ai non credenti. Nemmeno quando vedevo o subivo ingiustizie – «Porgi l’altra guancia. I buoni verranno premiati dopo e i cattivi puniti dopo, in un’altra vita. Non spetta a noi farci giustizia da soli ma a Lui. Dio non può imporsi sul libero arbitrio», mi dicevano – e mi domandavo «Perché Dio non interviene a salvare questo o quello?», perché mi rispondevo come mi avevano indottrinato fin da quando ero all’asilo: «Dio interviene, ma non come pensiamo noi. È colpa degli uomini se ci sono l’inquinamento, l’ingiustizia, le risorse mal distribuite eccetera». Solo una volta chiesi: «Ma gli uomini che colpa hanno se esistono le malattie?». Il prete mi rispose: «Non siamo in grado di capire tutto il disegno di Dio».
Un giorno però, facendo la tesi sulla libertà d’informazione, mi accorsi di una cosa che inizialmente mi sembrava insignificante: seguendo la politica più o meno dai 16 anni in poi e guardando molti telegiornali, giornali, notizie on line e così via, non vedevo né sentivo mai nessun giornalista, politico, opinionista che criticava la Chiesa su nessun mass media esistente. Persino su YouTube non vedevo alcun content creator critico verso la Chiesa – salvo poi trovare Illuminismo 3.0 e di conseguenza i video di Faber, Padre Kayn eccetera, che però scoprii dopo anni, essendo poco suggeriti dall’algoritmo –, ma in compenso trovavo un sacco di «lecca-tonaca» – i quali credo lo facciano più per monetizzazione che per credo personale, ma è una mia idea – su YouTube tanto quanto sugli altri mass media. Nelle trasmissioni clericali o anche quando c’era un prete o una suora ospite in un programma o in un telegiornale a parlare – anche di qualsiasi argomento pur non essendo esperti – nessun giornalista faceva mai una domanda scomoda.
Mi sono sempre irritato e schifato nel sentire il qualunquismo tipico da italiano medio: «Tutti i politici sono uguali», «Tutta l’informazione è uno schifo» e così via. Ma nel trovare il 99,99% dell’informazione e della politica azzerbinato alla Chiesa e di conseguenza al Papa – tranne qualche articolo negli archivi dei giornali degli anni ’80 di qualche militante radicale o comunista – mi sono chiesto, persino da credente: «Ma perché non esiste mai un contraddittorio?». Ovviamente a tutta la politica – che mai mi sognerò di dire che è tutta uguale – interessano i voti dei credenti e a tutta l’informazione interessa l’audience dei credenti. Risposta scontata, ma che iniziò a farmi pensare.
In una trasmissione sentii una bambina fare domande a raffica a una suora: «Perché è anche colpa mia se Adamo ed Eva hanno mangiato la mela?», «Per soffrire come Gesù devo farmi male con le forbici?», «Perché non basta pregare per guarire?», «Perché Dio ha creato il diavolo?», «Perché la mamma era triste ai funerali di nonna se tanto ci troveremo tutti in Paradiso?», «Perché Dio ha creato l’inferno? Non dovrebbe perdonare tutti?», «Perché la gente prega per salvare un caro che sta morendo? Non dovrebbe pregare perché vada in Paradiso anziché stare qui a soffrire?», «Perché Dio ha ucciso quasi tutti sulla Terra col diluvio, anche i neonati innocenti e gli animali che non possono peccare? Non poteva distruggere solo i cattivi?», «Perché far soffrire Suo Figlio Gesù sulla croce e farlo risorgere se poi non è cambiato niente e il peccato originale è rimasto e non siamo tutti di nuovo nell’Eden?». La suora continuava a sorridere e a dare risposte «ad minchiam». Mi ricordai che anch’io da bambino facevo domande del tipo «Ma se Adamo ed Eva avevano avuto solo figli maschi come ha fatto la specie umana a continuare? Se Dio è intervenuto nel far galleggiare l’arca di Noè, con le piaghe d’Egitto, dividendo le acque eccetera, perché non può intervenire anche adesso?», e mi si rispondeva « È tutto un simbolo, una metafora». «Ma allora che cosa nella Bibbia è una metafora e che cosa no?» e ripartiva il loop «Non siamo in grado di capire tutto il disegno di Dio».
Decisi di abbandonare definitivamente la fede quando mi accorsi che i giornali e le televisioni mettevano in prima pagina e lodavano qualsiasi cosa vagamente condivisibile che diceva il Papa e minimizzando – non potendo evitare di pubblicarlo – le cazzate («i medici che lo praticano [l’aborto] sono dei sicari», per esempio). Il fatto che l’informazione e la politica abbiano sempre commentato paraculamente fatti indecenti dicendo ad esempio «Le dichiarazioni del Papa riguardo all’uso del preservativo sono controverse» persino in piena pandemia di AIDS o «Il fatto che il Papa sia andato a stringere la mano al dittatore Pinochet rimane un fatto controverso» mi fecero ulteriormente avvicinare all’ateismo. Mi accorsi che l’informazione femminista non diceva una parola sulle suore che non potevano celebrare la Messa, diventare vescovo né Papa, confessare. Nessuno contestava mai i costi della Chiesa per lo Stato Italiano, tutti si indignavano per un crocifisso tolto dalle aule, mai una critica che fosse una. Da nessuno. I giornali celebrano il santo del giorno senza dire che molti erano fuori di testa (mangiavano le feci dei malati, vivevano sulle colonne, parlavano con gli animali, si autotorturavano).
La non-intervista di Fazio al Papa confermò parecchio la mia scelta dell’ateismo. Se Fazio gli avesse chiesto a sorpresa «Come giustifica tutta la violenza sadica presente nella Bibbia?», è ovvio che sarebbe stato licenziato in tronco. Ma nemmeno domande «da puntura di zanzara» del genere «Perché Dio ha creato l’uomo dopo 4 miliardi e mezzo di anni? Cosa ha fatto i dinosauri a fare? Cosa dovrebbe pensare uno studente che sente la teoria dell’evoluzione nell’ora di scienze e quella creazionista nell’ora di religione? Perché esiste l’ora di religione pagata dallo Stato se c’è un catechismo gratuito in tutte le parrocchie?». Bastava dare la lista delle domande a una persona delle pulizie affinché le leggesse e basta. Vedendo poi ad esempio don Alberto Ravagnani dopo anni di attività su YouTube non accettare confronti con atei preparati in materia e l’altra non-intervista iperaccondiscendente di Rick DuFer al convertito Simone Santoro mi sono ulteriormente convinto dell’ateismo.
Quando sento poi gli agnostici dire «Per decidere se credere o no devi studiare, scavare, indagare, approfondire…» o «Non c’è prova che Dio esista ma nemmeno che non esista», mi rispondo «Nemmeno di fate, fantasmi, vampiri, draghi e folletti c’è la prova che non esistano. E non devo studiare libri su libri di antropologia per arrivare alla conclusione che non esistono».
Ho inviato questa lettera a qualche giornale ma ovviamente nessuno l’ha mai pubblicata, per le ragioni citate sopra – credo – che riguardano tutta l’informazione e la politica italiana, nell’unica cosa in cui ritengo che siano «tutti uguali». Le chiese sono sempre più vuote, gli ingressi in seminario sempre più rari, i consensi alla Chiesa sempre meno. Ma la strada verso l’ateismo generalizzato è ancora molto lunga.
Andrea
Vuoi raccontare anche tu la tua Storia per «Io senza Dio»? Spediscila a L’Eterno Assente, ma prima consulta il Regolamento
Tutte le Storie di «Io senza Dio»
Qui sotto trovi la possibilità di commentare quest’articolo. Per farlo, devi
1. confermare che sei ateo/a,
2. essere consapevole che, se menti, stai commettendo il gravissimo peccato di apostasia,
3. aspettare che il commento sia approvato dall’admin.
L’approvazione dei commenti dipende dall’insindacabile e inappellabile giudizio dell’admin. Se vuoi saperne di più a proposito dei commenti, puoi consultare le FAQ.
Inoltre puoi commentare gli articoli e i post nel Gruppo Facebook de L’Eterno Assente, se ti iscrivi al Gruppo dopo aver risposto a una semplice domanda.
Le domande “stupide” nella religione sono le più importanti.
Grazie Andrea, farsi domande è la cosa più bella di questo mondo 😊
Che poi, le tue sono le stesse che mi facevo anch’io da piccolino.
E non solo io ovviamente.