Il cristianesimo in 2 minuti – 41/50

Chi ha scritto i Vangeli? Probabilmente non chi pensavate


Ci viene detto che i Vangeli – o almeno alcuni di essi – sono testimonianze oculari della vita di Gesù e sono quindi resoconti affidabili. Verifichiamo una parte di questa affermazione. Come facciamo a sapere che Marco, discepolo di Pietro, ha scritto il Vangelo di Marco? Come sappiamo che Marco ha raccolto le osservazioni di Pietro, un testimone oculare?

La risposta breve è: perché lo dice Papia. Papia fu un vescovo del II secolo che documentò la storia orale della Chiesa primitiva.

Gesù morì probabilmente nel 30 d.C., il Vangelo di Marco fu scritto intorno al 70 e Papia documentò Marco come autore nel 120 (queste date sono tutte stime). Si tratta di un divario di 50 anni illuminato solo dalla persona o dalle persone sconosciute e di affidabilità sconosciuta interrogate da Papia.

Ma come facciamo a sapere che cosa disse Papia? Non abbiamo l’originale di Papia, né una copia. Abbiamo invece la «Storia ecclesiastica» di Eusebio, che afferma di citare Papia e che è stata scritta nel 320.

E come facciamo a sapere che cosa disse Eusebio? Le copie greche più antiche del suo libro risalgono al X secolo, anche se esiste una traduzione siriaca del 462.

Conta le persone successive su cui si basa l’affermazione «Marco ha scritto il Vangelo di Marco, che documenta una testimonianza oculare»: (1) Pietro era un testimone oculare e (2) Marco era il suo giornalista, e (3) qualcuno lo raccontò a (4) Papia, che scrisse un libro, che fu conservato da (5) copisti, e (6) Eusebio ne trascrisse alcune parti, e (7) altri copisti tradussero Eusebio per darci la nostra più antica copia manoscritta. E la prova più antica su cui possiamo mettere le mani è stata scritta quattro secoli dopo la stesura di Marco. È una catena estremamente fragile.

La sequenza di persone potrebbe essere ancora più lunga. Semplicemente non lo sappiamo. Si pensa che il Vangelo di Marco sia stato scritto in Siria e nessuno sa quanto sia stata lunga la catena di dicerie da quell’autore a Papia, che viveva nell’Asia Minore occidentale. Nessuno sa quanti copisti abbiano separato Papia da Eusebio o Eusebio dalle nostre copie più antiche.

La situazione peggiora. Eusebio non aveva una grande opinione di Papia come storico e scrisse che Papia era «di comprensione molto limitata, come si può vedere dai suoi discorsi». Valutate voi stessi la qualità dell’erudizione di Papia: egli disse che Giuda sopravvisse dopo un tentativo fallito di impiccagione e che aveva la testa così gonfia da non poter passare in una strada abbastanza larga per un carro di fieno. Chissà se questa versione della morte di Giuda è più attendibile dei resoconti di Matteo e degli Atti – che peratrlo sono in conflitto fra loro –, ma è una richiesta ben strana quella di liquidare Papia quando è imbarazzante ma aggrapparsi alla sua spiegazione della paternità del Vangelo.

Come se la fragilità del racconto di Papia non fosse già abbastanza, anche Eusebio è considerato inaffidabile dagli studiosi moderni.

Il problema è simile per gli altri Vangeli. Troviamo la nostra familiare assegnazione dei titoli dei Vangeli in «Contro le eresie» di Ireneo di Lione (180 circa), ma la nostra copia più antica di quel libro è una traduzione latina del X secolo. Anche Tertulliano elenca i quattro autori tradizionali nel suo «Contro Marcione» (208 circa). La nostra copia più antica di quest’opera risale all’XI secolo.

Se non sappiamo chi ha scritto i Vangeli, l’affermazione che sono stati scritti da testimoni oculari viene meno e questo non può più essere un argomento a favore dell’affidabilità del Nuovo testamento.

Bob Seidensticker


Note

13. Poiché sembra che egli [Papia] fosse di comprensione molto limitata, come si può vedere dai suoi discorsi.
– Eusebio di Cesarea, Storia ecclesiastica, Libro III, capitolo 39


(41/50 – continua)

Immagine: Rembrandt, via Wikimedia

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All material on this article is copyright 2023 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.


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2 pensieri su “Il cristianesimo in 2 minuti – 41/50

  1. Articoli sempre molto ‘ efficaci’ . A quando la pubblicazione della raccolta completa in italiano del Cristianesimo in due minuti ?
    Grazie Choam !

    OP

  2. Il buon senso ci dice che tutto sto ciarpame letterario é equivalente alla favola di Pinocchio mentre i big8i dicono che la parola di dio é arrivata fino a noi integra per volere di dio e che la tradizione orale sempre per volere di dio, passava di bocca in bocca integra. fino a quando non fu messa nero su bianco. Ai big8i si possono dare un’infinità di prove, loro negheranno sempre e diranno che é opera de demonio se si sollevano dubbi. Impossibile farli ragionare sono cerebrolesi

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