Gli storici rifiutano la storia della Bibbia: insieme a tutte le altre affermazioni soprannaturali
Non si trovano mai i dettagli della vicenda di Gesù in un libro di storia, come per Giulio Cesare o Alessandro Magno. Perché? Perché la Bibbia non è catalogata nella sezione di storia della biblioteca?
I cristiani fanno giustamente notare che la base storica del racconto evangelico ha alcuni elementi convincenti. Per esempio i racconti evangelici non sono uno, ma quattro. L’intervallo di tempo che intercorre tra i manoscritti originali e le nostre più antiche copie complete dei libri del Nuovo testamento è relativamente ridotto rispetto ad altri documenti dell’epoca. E il numero di manoscritti della Bibbia è di gran lunga superiore a quello di qualsiasi altro libro antico.
Tuttavia l’enorme difficoltà risiede nel fatto che gli storici rifiutano i miracoli non solo nella Bibbia, ma coerentemente in qualsiasi libro che pretenda di essere un documento storico. Il problema diventa chiaro se immaginiamo che le biblioteche cataloghino la Bibbia nella sezione di storia. Anche gli altri libri religiosi dovrebbero essere inseriti in quel settore? Non possono essere tutti libri di storia, perché sono in conflitto fra loro.
Ricordate l’episodio di Giulio Cesare che attraversa il Rubicone? Lo storico Svetonio riferisce che Cesare vide un messaggero divino che lo esortò ad attraversare. È un fatto storico che Svetonio abbia scritto del messaggero, ma gli storici non credono che questa apparizione miracolosa sia realmente avvenuta.
Ricordate Cesare Augusto, l’imperatore romano che ordinò il censimento che portò Maria e Giuseppe a Betlemme? Si dice che Augusto fosse stato concepito divinamente e che fosse asceso al cielo alla sua morte. Queste notizie su Augusto fanno parte della storia, ma il concepimento e l’ascensione soprannaturali no.
Le leggende su Alessandro Magno sono nate ai suoi tempi. Avete sentito quella che racconta che il mare si inchinò per sottomettersi durante la sua conquista dell’Impero persiano? O di come i corvi guidarono miracolosamente il suo esercito attraverso il deserto? Alessandro è trattato allo stesso modo: i resoconti miracolosi non entrano nella storia.
La biografia di Alessandro è una storia naturalistica plausibile con eccellenti prove a sostegno (monete con le sue sembianze, città con il suo nome, pilastri di pietra con le sue leggi, la diffusione dell’ellenismo e la creazione degli imperi successivi, le testimonianze delle sue conquiste da parte di stranieri e così via) e alcuni miracoli. La parte naturale è quella degna di nota. I miracoli aggiungono poco e non fanno parte della documentazione storica.
Confrontate questo con la vicenda di Gesù, una leggenda implausibile di un dio documentata da testi religiosi e senza alcuna prova a sostegno. Gesù stesso non ha lasciato alcuno scritto, non c’è nulla nella storia sua contemporanea e gli storici successivi registrano solo l’esistenza della religione cristiana. In questo caso solo la parte miracolosa è degna di nota.
Se si tolgono le affermazioni sui miracoli di Giulio Cesare, Cesare Augusto o Alessandro Magno, rimangono solo le testimonianze di quei personaggi nella storia. Ma, se si tolgono le affermazioni sui miracoli dalla vicenda di Gesù, si ha solo la vicenda di un uomo comune, forse un maestro carismatico ma difficilmente un essere divino.
I cristiani a volte sostengono che dovremmo trattare la narrazione del Vangelo come una qualsiasi altra biografia. E hanno ragione, ma forse non gli piace dove questo li porta.
Note
In quel tempo l’imperatore Augusto con un decreto ordinò il censimento di tutti gli abitanti dell’impero romano.
– Luca 2,1
(40/50 – continua)
Immagine: Danika Perkinson via Unsplash
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All material on this article is copyright 2023 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.
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