Il cristianesimo in 2 minuti – 35/50

Il politeismo biblico: la Bibbia riconosce più di un Dio


Il primo dei Dieci comandamenti dice: «Non avere altro Dio oltre a me». Non dice che Yahweh era l’unico dio, ma solo che pretendeva di essere il dio principale. La Bibbia stessa documenta il passaggio da molti dèi a un solo dio.

Questa strana formulazione del primo comandamento è dovuta al fatto che questa sezione della Bibbia è stata scritta all’incirca nel X secolo a.C., agli inizi della religione israelita, quando si credeva in molti dèi. Il comandamento successivo dichiara: «Perché io, il Signore, sono il tuo Dio e non sopporto di avere rivali, (…)». Non lo sopporta perché c’erano altri dèi disponibili e Yahweh insisteva su un impegno esclusivo.

Riconoscere molti dèi e adorare molti dèi è politeismo. Riconoscere molti dèi ma adorarne uno solo è enoteismo, e gli israeliti di questo tempo sono più propriamente etichettati come enoteisti. In questa visione, dèi diversi governavano territori diversi proprio come i re, e le tribù dovevano fedeltà al dio che le proteggeva. Il Deuteronomio lo rende esplicito: «Quando Elyon divise le nazioni, (…) stabilì i confini delle nazioni secondo il numero dei figli degli dèi. La porzione di Yahweh era il suo popolo, [Israele] la sua eredità assegnata».

Qui vediamo Elyon, il capo del pantheon divino, che divide l’umanità tra i suoi figli. Ognuno riceve la sua eredità, e per Yahweh si tratta di Israele. L’idea di un pantheon divino con una divinità principale, la sua consorte e i loro figli (il consiglio degli dèi) era diffusa nel Vicino Oriente antico. Elyon (abbreviazione di El Elyon) è il dio principale, non solo nei primi scritti israeliti ma anche nella letteratura di altre tribù cananee.

Troviamo indizi di politeismo in altre parti dell’Antico Testamento. Per esempio nella storia della creazione in sei giorni Dio disse: «Facciamo l’uomo: sia simile a noi, sia la nostra immagine. (…)». In seguito avverte gli altri della nuova conoscenza dell’uomo («(…) l’uomo è diventato come un dio che ha la conoscenza di tutto») e che devono sconvolgere la società per evitare che progetti come la Torre di Babele abbiano successo («Andiamo a confondere la loro lingua (…)»).

Una risposta cristiana comune è quella di dire che il «noi» è la Trinità o un’assemblea celeste di angeli. Ma il pubblico originale della Genesi non avrebbe mai compreso la Trinità. E non c’è bisogno di immaginare un’assemblea angelica quando l’interpretazione enoteistica della Genesi, nata dalla precedente cultura politeista cananea, è la spiegazione più naturale.

I Salmi sono un altro libro antico che contiene rappresentazioni dei molti dèi della prima religione israelita. Vediamo l’assemblea degli dèi: «Lassù, chi è come te, Signore? quale dio è simile a te? Sei un Dio terribile nel consiglio degli angeli, metti spavento in quanti ti circondano. Signore, Dio dell’universo, chi è forte come te?». Altri versetti celebrano Yahweh pur riconoscendo l’esistenza di altri dèi: «(…) Tutti gli dèi si pieghino davanti al Signore».

Verso la fine dell’esilio babilonese, nel VI secolo a.C., l’evoluzione dal politeismo al monoteismo era completa. Yahweh disse: «(…) e sappiate che io sono il solo Dio. Prima di me non ce n’è stato un altro, dopo di me non ce ne sarà.». Sebbene questa sia un’affermazione sicura, la Bibbia nel suo complesso racconta una storia diversa.

Bob Seidensticker


Note

«Non avere altro Dio oltre a me.
– Esodo 20,3

Non devi adorare né rendere culto a cose di questo genere. (…)
– Esodo 20,5

Perché io, il Signore, sono il tuo Dio e non sopporto di avere rivali, (…)
– Esodo 20,5

Quando il Dio Altissimo assegnò ai popoli la terra,
quando distribuì gli uomini nel mondo,
segnò i confini delle nazioni
e diede a ognuna un dio protettore.
Ma lui, il Signore, ha riservato per sé il popolo d’Israele,
i discendenti di Giacobbe li ha fatti sua proprietà.
– Deuteronomio 32,8-9

«Quando Elyon divise le nazioni»
– Deuteronomio 32,8-9
Questa è la versione dei Rotoli del Mar Morto, nella traduzione di Thom Stark, The Human Faces of God (Wipf & Stock, 2011), pp. 71–2.

Dio disse:
«Facciamo l’uomo:
sia simile a noi, sia la nostra immagine. (…)
– Genesi 1,26

Poi Dio, il Signore, disse: «Ecco, l’uomo è diventato come un dio che ha la conoscenza di tutto. (…)
– Genesi 3,22

Andiamo a confondere la loro lingua: così non potranno più capirsi tra loro».
– Genesi 11,7

Lassù, chi è come te, Signore?
quale dio è simile a te?
– Salmi 89,7

(…) Tutti gli dèi si pieghino davanti al Signore.
– Salmi 97,7

(…) e sappiate che io sono il solo Dio.
Prima di me non ce n’è stato un altro,
dopo di me non ce ne sarà.
– Isaia 43,10


(35/50 – continua)

Immagine: Giovanni Lanfranco c. 1625 (public domain) via Wikimedia

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All material on this article is copyright 2023 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.


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