Il cristianesimo in 2 minuti – 34/50

Perché il cristianesimo è conservatore, cioè preserva le pratiche politiche o sociali tradizionali?


Da un lato è ovvio che una religione è conservatrice. Le religioni aiutano a preservare l’ordine sociale. Sono come molte altre istituzioni o movimenti che vogliono la continuità in una parte della società. Una religione come il cristianesimo deve essere conservatrice e rifiutare le nuove idee, poiché sostiene di avere già un piano perfetto rivelato da una fonte perfetta.

Dall’altro lato il cristianesimo accetta il cambiamento in modi significativi. Molti cristiani si sentono liberi di definire eretici i leader ecclesiastici o le confessioni concorrenti. Il cristianesimo non è affatto conservatore se si considerano le sue 45 mila denominazioni, che si prevede cresceranno a 70 mila entro il 2050. Ironia della sorte, ogni nuova denominazione diventa un paletto nel terreno, una posizione conservatrice che deve essere difesa.

Il miglioramento sociale deriva dal cambiamento. La schiavitù in Occidente era permessa e ora non lo è più. La poligamia era permessa e ora non lo è più. Il voto e gli altri diritti civili non erano concessi alle donne e ad alcune categorie di persone e ora lo sono.

Naturalmente il cristianesimo non può abbracciare ogni nuova e folle moda sociale, ma il cristianesimo non è un’istituzione ordinaria. Si suppone che sia l’unica proveniente da Dio. La sua fonte è perfetta, perciò dovrebbe sapere qual è la risposta morale corretta. Dovrebbe guidare il cambiamento dandoci la medicina amara ma necessaria per rendere la società un posto migliore su una dozzina di questioni importanti.

Eppure non funziona mai così. Perché la Chiesa non parla mai con una sola voce e non dà ordini morali che noi moderni troveremmo sorprendentemente avanzati? Invece è sconvolgente la sua posizione troppo arretrata, imposta da un libro antico di un’epoca antica con una morale antica.

Nessun miglioramento sociale moderno è stato sostenuto in modo inequivocabile da Gesù e dalla Chiesa primitiva. Rifiuto del genocidio, della schiavitù e della poligamia? Diritti civili per le minoranze, gli immigrati e le donne? Istruzione piuttosto che lavoro per i bambini? Leggi che sostengono i matrimoni misti? Perché la società ha dovuto informare la Chiesa sul percorso corretto da seguire su questi temi? Non avremmo dovuto impararlo dalla Bibbia?

I cristiani hanno insistito su tutti questi temi, citando le Scritture per giustificare le proprie posizioni, ma si sono trovati da entrambe le parti, senza presentare una posizione cristiana unitaria. Non vediamo una guida chiara da parte di Gesù, e queste sono preoccupazioni moderne, non quelle che la Chiesa cristiana vedeva come problemi ai suoi albori.

Immaginate i nostri discendenti in una società futura. Avranno adottato nuovi cambiamenti sociali. Quali che siano questi cambiamenti, riuscite a immaginare che il cristianesimo abbia guidato il cambiamento? Non lo ha mai fatto in passato. Il cristianesimo non ha mai guidato una società riluttante attraverso un cambiamento sociale che ora è quasi universalmente accettato.

I cristiani progressisti che spingono per il miglioramento sociale non sottolineano verità che sono sempre state chiaramente contenute nella Bibbia. Questi cristiani sono prodotti dell’illuminismo e della modernità, non della Bibbia.

La Chiesa può essere una fortezza immutabile della tradizione oppure può guidarci in una società in continuo miglioramento. Non può essere entrambe le cose.

Bob Seidensticker


Note

45 mila denominazioni: Bollettino Internazionale di Ricerca Missionaria, vol. 39, n. 1 (voce 45).


(34/50 – continua)

Immagine: Clay Banks via Unsplash

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All material on this article is copyright 2023 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.


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