Il cristianesimo in 2 minuti – 24/50

Gli atei hanno bisogno della visione cristiana del mondo: o forse no?


Ecco una parabola moderna che esplora il fondamento delle visioni del mondo. Un giorno un matematico, in vena di filosofeggiare, si chiese su cosa si fondasse la sua disciplina. Naturalmente la matematica funziona, ma perché? Così lui si chiese se non gli mancasse qualcosa di fondamentale.

Perciò si rivolse a un amico teologo. Il teologo non sapeva quasi nulla di matematica, ma conosceva il cristianesimo.

Il matematico disse: «La matematica è come un triangolo rovesciato, con la matematica più avanzata lungo il bordo superiore. Lo strato superiore si fonda sulla matematica sottostante, che si fonda su quella sottostante, e così via attraverso gli strati, fino all’aritmetica e alla logica nel punto più basso. Ed è lì che si ferma».

Il teologo annuì lentamente. «Capisco il problema: su cosa poggia il fondo?».

Il matematico rimase in silenzio.

«Secondo te, non poggia su nulla», disse il teologo. «Se ne sta lì a mezz’aria. Ma il problema è facilmente risolvibile: la matematica e la logica vengono da Dio. Ecco il tuo fondamento».

«Stai dicendo che devo convertirmi al cristianesimo per essere un matematico?».

«Niente affatto. Basta che tu ti renda conto che ti stai fondando sulla visione cristiana del mondo ogni volta che fai un calcolo o scrivi un’equazione».

Soddisfatto di aver risolto questo fastidioso problema, il matematico tornò al suo lavoro e non ci pensò più. Fine.

Dopo questa escursione teologica, il matematico era migliorato? Era più veloce, più preciso o più creativo? Le sue dimostrazioni funzionavano dove prima non funzionavano? In breve, aveva ottenuto qualcosa di utile dall’esercizio? Niente affatto.

Notate dove il teologo si sbagliava: gli assiomi alla base del triangolo non sono sospesi a mezz’aria e presi per fede. Vengono continuamente messi alla prova. Finora «1 + 1 = 2» ha sempre funzionato, ma se incontrassimo una situazione in cui non funziona ne prenderemmo atto. Alcune affermazioni matematiche sono testate e altre sono dimostrate sulla base di altre affermazioni, ma nessuna è accettata per fede. L’idea che gli atei o gli scienziati si fondano sulla visione cristiana del mondo è popolare ma vuota.

Se immaginiamo che 1 + 1 = 2 solo perché lo dice Dio, ciò significa che in un universo senza Dio 1 + 1 potrebbe non essere uguale a 2. È un’affermazione notevole, e il teologo deve dimostrarla, invece di limitarsi ad affermare che è così e basta, senza alcuna evidenza.

L’affermazione «È stato Dio» non è più utile o informativa de «La logica e l’aritmetica sono solo proprietà della nostra realtà» o «È così e basta» o anche «Non lo so». Una questione interessante è stata soppressa, non risolta. In effetti, secondo il ragionamento del teologo stesso, la sua risposta rimane a mezz’aria perché non fornisce alcuna ragione per concludere che Dio esiste. La sua affermazione non è più credibile di quella di qualsiasi altra religione, cioè non lo è affatto.

Chi si ferma a «È stato Dio» ha espresso solo un’opinione, senza alcuna prova a sostegno. Non fa affatto avanzare la causa della verità. La matematica è testata e funziona. Dio è un’aggiunta non necessaria e non utile all’insieme.

Bob Seidensticker


(24/50 – continua)

Immagine: Dan Cristian Padureț, da Unsplash

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All material on this article is copyright 2023 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.


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