Il cristianesimo in 2 minuti – 22/50

Un esperimento mentale sull’attendibilità della Bibbia: il periodo oscuro della Bibbia


Gli apologeti cristiani sostengono che il racconto dei Vangeli è storicamente accurato. A sostegno di quest’affermazione dichiarano che la nostra copia moderna del Nuovo testamento è effettivamente identica all’originale.

Quest’affermazione fallisce, e un esperimento mentale mostrerà perché. Supponiamo che io ti dica che sto pensando a un versetto specifico del Nuovo testamento. Alcuni decenni dopo la stesura del manoscritto originale, un copista ha creato una variante che ha cambiato il significato del versetto. Non importa come si sia verificato l’errore: forse ha letto male l’originale o ha omesso qualcosa o ha cercato di correggere quello che onestamente pensava fosse un errore o ha cercato di «migliorare» il testo per renderlo conforme a ciò che credeva. Tutto ciò che conta è che abbiamo un bivio, dopo il quale abbiamo due versioni: l’originale e la variante. Immaginiamo inoltre che si tratti di un cambiamento significativo, non di un errore di ortografia o di un altro errore banale.

Ecco il colpo di scena: una di queste tradizioni si è persa nella storia. Non ti dirò quale. (Infatti come si potrebbe dimostrare che non è vero che ci sono state due versioni di alcuni versetti del Nuovo Testamento, che il significato era significativamente diverso tra le due versioni e che una versione è andata perduta?)

Ora ti do una Bibbia e ti chiedo di trovare il versetto. Poi dimmi se quel versetto è la variante o l’originale. Infine, se si tratta della versione errata, dimmi qual è la lettura corretta.

Dirai che è una sfida impossibile. Sì, lo è, ed è questo il punto. Per quanti versetti della Bibbia è vero che esisteva una variante, che il cambiamento era significativo e che una delle tradizioni – forse quella originale o forse quella errata, non si può dire – è andata perduta? Zero versetti? 1’000? Semplicemente non lo sappiamo.

Gli studiosi del Nuovo Testamento fanno un lavoro impressionante nel soppesare diverse varianti e nel giudicare quale sia più probabilmente autentica. Ma cosa possono fare quando ci sono state diverse varianti ma la storia ci dà le copie di una sola? Non saprebbero nemmeno quali versetti mettere in discussione.

Il tempo che intercorre tra la data di stesura di Matteo e le nostre copie migliori, calcolando lo scarto capitolo per capitolo, è di 200 anni. È un po’ meno per Luca e Giovanni e un po’ di più per Marco. Come facciamo a sapere che quei libri hanno superato quell’oscuro periodo senza subire cambiamenti significativi? Teniamo presente che i primi cristiani consideravano i libri del Nuovo testamento solo opere importanti, non Sacre scritture, e quindi potrebbero non essersi fatti alcuno scrupolo nel «migliorarli».

Mentre abbiamo molti esempi di errori noti del Nuovo testamento, gli apologeti diranno che non ci sono prove di errori sconosciuti. Questo è ovviamente vero e il Nuovo testamento moderno potrebbe essere identico all’originale, ma è molto improbabile. Le prove non ci sono e gli apologeti si limitano a dire: «La nostra Bibbia potrebbe essere una copia accurata dell’originale». Si tratta di un fondamento scarso sul quale fondare affermazioni soprannaturali.

Bob Seidensticker


(22/50 – continua)

Immagine: Casey Fleser, CC BY 2.0 via flickr

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All material on this article is copyright 2023 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.

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