Pippo S. racconta la propria Storia per «Io senza Dio».
Sono nato in una famiglia di bacchettoni baciapile e non potevo che ricevere un imprinting cattolico all’ennesima potenza. Infatti ho fatto tutti i sacramenti (comunione e cresima) da bacchettone invasato. Ah, premessa: mio padre era da una parte un megabacchettone invasato all’inverosimile, dall’altra un uomo di cultura e formazione scientifica. Di fatto una contraddizione vivente. Tra l’altro tuttora io mi sento figlio di mio padre per gli insegnamenti che mi ha dato. Ovviamente mi riferisco agli insegnamenti scientifici, non certo a quelli religiosi.
Poi è successo che in prima superiore mi sono trovato come compagno di banco un ragazzo ateo. In uno scambio di opinioni, questo ragazzo mi ha fatto notare le contraddizioni della religione non dico cattolica, proprio abramitica. Del resto, il Dio abramitico è lo stesso Dio di tre religioni: ebraismo, cattolicesimo e islamismo. Da lì, accendere il cervello è stato un attimo. Per fortuna, da una parte mio padre (bacchettone) mi aveva trasmesso l’invasamento religioso, ma dall’altra (uomo di cultura scientifica) mi aveva trasmesso il lume della ragione.
Da ateo, mi trovo a fare dei ragionamenti che prima, da cattolico, facevo al contrario. Infatti, quando ero cattolico, riguardo a un ateo pensavo: ma come fa questo a non credere in Dio? Ora, da ateo, riguardo a un cattolico penso: ma come fa questo a credere in Dio?
Cosa direbbe di me mio padre? Mio padre è morto neanche un mese dopo che ho conosciuto quel ragazzo ateo. Non saprei dare una risposta a questa domanda. Mi avrebbe apprezzato sicuramente per il mio orientamento culturale verso la scienza e la tecnica, mi avrebbe ripudiato alla grande per il mio ateismo. Nessuno potrà mai dare una risposta a questo dilemma, a questa contraddizione.
Pippo S.
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