L’Eterno Assente propone a chi è ateo/a di raccontarsi.
Regolamento
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Certo che si, mi ritengo atea al 100%
Il problema più che altro sorge a livello relazionale.
Percepisco una sorta di fastidioso pietismo nei miei
confronti, come se fossi affetta da qualche malattia, per cui il più delle volte evito l’argomento e sappiamo che non è nè bello nè non esprimere le proprie opinioni.
No che non lo sono. Nella stessa misura in cui un medico non sarà mai libero dal pensiero delle malattie.
A differenza dei credenti noi atei pensiamo alla religione, ci pensiamo davvero.
Per questo non ne sono libero, ne sono anzi ossessionato.
Per quel che riguarda la mia persona sicuramente sì!
Ma nelle relazioni sociali è, di frequente, una libertà che incontra “carcerazioni” altrui.
Oggi, dopo decenni di riflessione e letture direi di si. Ma in fondo se ancora leggo l’eterno assente (grazie di esistere), seguo padre Kayn, leggo Dawkins, etc. etc. evidentemente c’è ancora qualcosa nell’inconscio che mi dice di continuare ad indagare e ad informarsi. Ma alla fine è bello leggere pensieri concreti basati sulla logica, condivisibili anche se a volte non sono totalmente d’accordo. L’Ateismo è un mondo che mi piace, mi soddisfa intellettualmente, il mio inconscio spero che apprezzi …
Non proprio. Ormai è quasi un anno che sono ateo. Certe volte, quando mi trovo davanti ad una situazione difficile da affrontare, provo una strana sensazione a sapere che non c’è nessun Dio a cui affidarmi. Pregare mi dava sempre energia e mi sentivo al sicuro – e penso che se non fosse così la religione avrebbe molti meno seguaci -, ma purtroppo se una cosa è confortevole da credere non è detto assolutamente che sia verosimile. Questa è una fallacia logica chiamata argumentum ad consequentiam. Quando ti allontani da qualcosa che agiva come una droga è veramente brutto a livello psicologico da affrontare e in questo caso il problema è anche di morale. Ovvero: ti è stato detto sempre che il Bene è Dio, è l’amore di Gesù e che bisogna prendere come riferimento lui su ogni cosa ma quando ti liberi da queste cose, come dire, non hai un punto di riferimento a cui aggrapparti. Per un periodo quindi vissi di una grossa confusione esterna, che ora finalmente ho superato
Onestamente? Sì.
Però anche boh.
Difficile dirlo, ché l’inconscio è, appunto, inconscio.