L’Eterno Assente propone a chi è ateo/a di raccontarsi.
Regolamento
- Rispondi nei commenti.
- Proponi contributi di qualità, che suscitino una discussione costruttiva.
- Non andare OT.
- Sei libero/a di raccontare gli affari tuoi, ma sii molto cauto/a nel riferire gli affari altrui.
- Nel dubbio su un fatto, un evento, un nome, una data, una citazione, verifica sempre.
- Ricorda: nessuna pietà per le idee, ma massimo rispetto per le persone.
Son cresciuto con un’educazione cattolica sino ai 14 anni. Poi ho cominciato a dubitare di ciò che mi era stato dato come verità. A 19 anni, dopo un colloquio di un paio d’ore con un teologo e dottore in diritto canonico (Eugenio Corecco che sarebbe poi diventato vescovo della diocesi di Lugano), ho compreso che la mia strada non sarebbe stata quella tappezzata di fede religiosa!
Ricordo bene il momento chiave del passaggio da un agnosticismo scettico e un po’ menefreghista, a un ateismo convinto. Aprile 2015, terremoto in Nepal , 8.000 morti. Una valanga, causata dal terremoto, travolge numerosi alpinisti presso un campo base a oltre 5.000 metri, uccidendone almeno 17. Alcuni alpinisti erano italiani. Mi capita di ascoltare lo stralcio di un’intervista ad uno di loro, che dice una frase del genere: “Pensavo di morire, ma poi è arrivato un elicottero a salvarci ed ho ringraziato Dio per avercelo mandato”. Argh, ho un sobbalzo, mi si accende una lampadina, anzi si accende tutto il lampadario neuronale.
Ma , penso io, invece di avercela di brutto con il tuo Dio, essendo egli il mandante del terremoto, in quanto è l’essere onnipotente che tutto determina, tu lo ringrazi per averti mandato un elicottero? Invece di prostrarti a baciare i piedi del pilota dell’elicottero, tu ringrazi Dio di averti salvato? Se fossi stato il pilota, ed avessi sentito questo ragionamento, sai cosa ti avrei detto, vero ? “Se lo avessi saputo, col cacchio che rischiavo la vita per salvare sto mentecatto; la prossima volta rimango al rifugio, 4.000 metri più sotto, a bermi una birra”. Questo a dimostrazione di quanto il cervello umano possa essere ottuso, e direi che non occorrono ulteriori commenti.
Il mio percorso è cominciato alle scuole medie con i frati e proseguito gradualmente. Posso dire di aver concluso di essere ateo verso la fine del liceo con buona pace dei parenti bigotti
No, nessun evento particolare.
E’ stato un percorso iniziato con perplessità, proseguito prima con dubbi, e continuato poi con certezze progressivamente meno prudenti e più sicure.
La morte di un amico coetaneo, quando avevo 13 anni.
No, evento proprio, no. Nessun morto, incidente o cose simili. Ricordo però che vidi una trasmissione in cui ci fu un intervento di Piergiorgio Odifreddi (forse addirirttura un’intervista al matematico condotta da Augias, non ricordo) in cui con la sua proverbiale logica mi dette il modo di affrontare tutti quei dubbi che già covavo, ma non sapevo come “affrontare”. Fu proposto inoltre un suo libro, che acquistai immediatamente, e da lì partì tutto.