Libertà? Ma quale libertà?

Io non sono libero e Dio non è solo un osservatore e soprattutto è stronzo.


Secondo i credenti, il grande dono di Dio fin dall’origine dei tempi è il libero arbitrio. Dio non voleva delle marionette, bensì delle creature libere e indipendenti. Tuttavia la libertà implica la capacità di sbagliare: cosa che gli umani hanno fatto fin dal principio, mangiando il frutto dell’albero della conoscenza. E la fanno tuttora: si ribellano a Dio quando compiono un atto in contrasto con le prescrizioni divine. Cattivi che sono, gli umani. Ma, ammesso pure che esista – e ci sono motivi a strafottere per dubitarne –, che razza di dono è il libero arbitrio?

Supponiamo che io lasci mia figlia libera di compiere qualsiasi azione in casa: può mangiare tutta la cioccolata della dispensa, può perfino scarabocchiare il muro con i pennarelli. Poi però aggiungo che, se viola anche soltanto una delle regole di un certo elenco, la chiuderò a chiave nella sua camera, dalla quale non potrà fuggire, e ogni giorno la prenderò a sberle per ore. Sofia sarebbe davvero libera di mangiare la cioccolata e di scarabocchiare il muro? Allo stesso modo, Dio mi lascia sì libero di compiere qualsiasi atto, ma se è un atto in contrasto con le sue leggi lui mi sbatterà all’inferno. Alla faccia della libertà!

Non solo: io so già che cosa Sofia farà. Conosco troppo bene mia figlia, con la sua propensione alla ribellione. Per quanto riguarda le sue azioni, sono onnisciente e posso prevederle con certezza matematica. Dunque so in anticipo che violerà le regole, che si ingozzerà di cioccolata, che esprimerà il suo estro artistico sulle pareti. Sofia può sentirsi davvero libera? Allo stesso modo, posso io essere considerato libero, sapendo che Dio conosce ogni mia azione futura?

Secondo i bigotti sì. Prendiamo per esempio un articolo dell’Unione Cristiani Cattolici Razionali segnalato da Mattia nella community de L’Eterno Assente:

Ma l’equivoco più grande e meno sottile in cui inciampa l’argomento è un altro ancora. Ovvero assume che, il fatto che Dio conosca le nostre decisioni «future» allora Egli abbia influenza su di esse. Ma solo perché Dio può prevedere la scelta che faremo non significa che non possiamo scegliere liberamente un’altra opzione. Se scegliamo A Dio aveva previsto A, se scegliamo B Dio aveva previsto B. Dov’è il problema? (…) Mentre noi parliamo di «previsione» per Dio il futuro è «conoscenza certa», ma il discorso non cambia: la Sua conoscenza delle nostre azioni future non influisce sulla nostra libertà a scegliere come comportarci.
– Unione Cristiani Cattolici Razionali

In sintesi: Dio sa, ma Dio è un semplice osservatore, pertanto io, che non so, di fatto è come se fossi libero. Il nocciolo della questione non è la libertà, bensì l’informazione. Ho perfino sentito un apologeta bigotto proporre l’esempio del tennista: «È come se tu vedessi la prossima partita di Jannik Sinner prima che venga giocata. Questo non impedirà a Sinner di giocare bene o male». Basta pensarci un attimo per intuire la cazzata: Sinner non potrà comunque giocare in un modo differente da quello già visto nella registrazione. Ma il libero arbitrio umano e l’onniscienza divina producono una conseguenza addirittura peggiore.

Infatti gli apologeti bigotti, quando cercano di uscire dal paradosso dell’onniscienza divina e del libero arbitrio umano, si guardano bene dal ricordare che Dio non è affatto un semplice osservatore, non è soltanto un testimone delle azioni umane: Dio è il creatore degli umani che poi compiranno quelle azioni. E li ha creati ben sapendo come gli umani si comporteranno. Per tornare alla partita di tennis, Dio non è uno spettatore privilegiato: Dio è l’allenatore di Sinner. Se Sinner perde, il suo allenatore divino lo sa in anticipo, eppure lo manda comunque sul campo a giocare. Fuor di metafora: il Creatore già sa, fin dall’origine dei tempi, se tu peccherai oppure no, se tu ti pentirai oppure no, se tu morirai in peccato mortale oppure no, insomma se tu andrai all’inferno oppure no. Agli occhi di Dio ogni tua decisione è già presa. Perciò che finirai a soffrire le pene eterne Dio già lo sa. Lo sapeva anche nel momento in cui ti ha creato. Nondimeno ti ha creato lo stesso.

Ecco, adesso dimmi tu se Dio non è stronzo.

Choam Goldberg


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3 pensieri su “Libertà? Ma quale libertà?

  1. il bello è che l’onniscienza di dio obbliga egli stesso a fare esattamente ciò che ha osservato nel futuro, poichè ogni cosa futura è di sua conoscenza vedrà anche ogni eventuale suo cambio di direzione (che poi un essere perfetto non potrebbe mai cambiare direzione vista la sua perfetta perfettosità), pertanto la linea temporale rimarrà sempre lineare. Detto questo praticamente dio è una marionetta di se stesso…

  2. Per come è realizzata la libertà di Dio è una libertà condizionata pertanto non completa e vincolata a restrizioni o per meglio dire a costrizioni come gli atti di fede che proditoriamente devono trarre giustificazioni solo in sé stessi quindi nella volontà divina che non lascia alternative. . Se Dio sa che Sinner vincerà o perderà quella partita non è perché è onnisciente ma perché i suoi atti creativi sono preordinati intrinsecamente alla vittoria o alla sconfitta. Niente come dicono i bigotti accade se Dio non vuole. E se Dio non può andare contro la sua volontà la mia libera scelta è ingannevole perché già indirizzata. La fede che esige dagli uomini è una firma in bianco ad acconsentire ad atti preordinati tali da farli sembrare liberi. Con la creazione Dio ha già deciso la mia salvezza o dannazione. Certo questa può sembrare una posizione calvinista ed infatti la dottrina calvinista è quella filosoficamente più “comprensibile” da un ateo, nel senso che logicamente se diamo a Dio il pieno potere e la piena volontà non può che essere così. Per cui ribalterei la domanda: ma Dio è libero? Dio può sfuggire alla sua volontà? Se sì allora anche l’uomo è veramente libero, se no il libero arbitrio non esiste. Può esistere davvero qualcosa che vada contro la volontà reale e piena di Dio?

  3. Allora. Dio sa da sempre tutto. Ci ha creati sapendo tutto ciò che accadrà. Anche tutto il male e il dolore di ogni essere vivente, animali inclusi, bambini innocenti e comunque ogni essere innocente o colpevole che sia. Sembrerebbe che noi umani siamo liberi di agire ( non ne sarei così tanto sicuro) a prescindere dal fatto che dio lo sappia già. Ne risulta che noi, a prescindere da quanto detto, siamo comunque colpevoli e semplicemente dio lo sa già ma ci lascia liberi di farlo e quindi la colpa è solo nostra. Quindi non vedo il problema, noi andremmo all’inferno, perché nella nostra libertà abbiamo deciso il nostro agire sbagliato. Lo abbiamo deciso noi in quanto liberi. Anche se dio lo sapeva gia’. Come Sinner perde perché gioca male ed è solo colpa sua anche dio lo sapeva già. Credo che però il problema sia un altro. Cioè quello di un dio che ci crea capaci di compiere il male, di peccare, di essere
    cioe’ criminali in potenza. Di uccidere, torturare, compiere genocidi , crimini orrendi e fare del male ad ogni essere vivente sul pianeta. Ci può pure stare che dio ci lasci completamente liberi di decidere secondo me ( anche se io non credo nel libero arbitrio assoluto) ma, in tal caso dio è responsabile del male e del dolore del mondo sapendo che questo avverrà. Non c’è teodicea che tenga. E se dio non è causa diretta del male ne è comunque ORIGINE perché lui, dio sapeva da sempre, che ciò sarebbe avvenuto e comunque lo ha permesso. Perché allora crea e così permette in modo certo e sicuro il male, la sofferenza degli esseri viventi? Non credo che alcun credente possa spiegare e giustificare tale male e sofferenza. Non sarebbe stato meglio il nulla piuttosto che il male e così tanto dolore?

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