Quest’anno però un po’ meno.
Chi segue L’Eterno Assente da almeno un anno lo sa: in primavera, a volte un po’ prima e a volte un po’ dopo, qua si tira giù la saracinesca e ci si prende una bella pausa che si protrae per tutta l’estate e talvolta anche per una parte dell’autunno. Può durare tre mesi. Pure quattro. Perfino cinque. Durante i quali L’Eterno Assente non pubblica nulla. Perché – come spiegavo l’anno scorso – io sono un fancazzista. Quest’anno però un po’ meno.
Ogni anno arrivo in primavera demolito. Troppo sbatti. Soprattutto troppo impegno mentale: ogni settimana le rubriche, un articolo, un video. Ogni settimana inventarsi qualcosa di nuovo: è questo pensiero ad angosciarmi. Ora tu dirai: «Ma scusa, perché non te ne freghi? L’Eterno Assente è tuo e ci fai un po’ quel cazzo che ti pare. Che è ‘sta fissa della pubblicazione regolare, sistematica, irrinunciabile? Se non ti viene niente, non pubblichi niente. Che male c’è? Mica L’Eterno Assente è una testata professionale». Mmm… sì e no. È un discorso già fatto l’anno scorso. Sì, perché in effetti non è una testata professionale: non mi rende e non voglio che mi renda un cazzo. Ma anche no, perché invece voglio che, nonostante tutto, pubblichi come una testata professionale. Non per nulla sono stato giornalista professionista per 25 anni. Ho visto troppi blog e troppo canali video e troppi podcast iniziare con slancio, poi vegetare per un po’ e infine stare lì ad ammuffire senza nemmeno un nuovo contributo. No, grazie: L’Eterno Assente non farà questa fine. Se pubblica, pubblica. Se non può pubblicare perché io sono stanco morto, distrutto, asfaltato e privo di risorse emotive e intellettuali, allora si ferma per un periodo preciso e limitato e poi riparte. E lo annuncia. Perciò sappilo: se vedrai L’Eterno Assente interrompersi senza preavviso, significherà che mi è successa una disgrazia.
Pausa estiva non significa però assenza di attività. Dopo qualche giorno di letargo, comincio a mettere in cantiere i contenuti dell’anno successivo. Come gli articoli e i video evergreen da poter pubblicare in qualsiasi momento: un sollievo dall’ansia di non aver niente da far uscire. E pure qualche nuovo progetto, sul quale ho alcune idee.
Nondimeno quest’anno L’Eterno Assente non scomparirà del tutto. Mi sono reso conto che, mentre gli articoli esigono un impegno cognitivo maggiore, i video sono assai più facili da produrre. Difatti ne ho parecchi già pronti, insieme a tanti spunti da sviluppare. D’altronde c’è sempre il rischio che qualche cialtrone dello zoo dei bigotti mi trascini in una polemica. Che faccio? Non rispondo prima dell’autunno perché sto in pausa? Ma vaffanculo: faccio un video veloce veloce, lo cazzio e proseguo oltre. Sicché la pausa non sarà totale: i video continueranno a uscire. Magari magari – mi rovino, dai – addirittura un paio di volte alla settimana. Non ci contare troppo, ma è possibile.
Per tutto il resto invece ci si ribecca – se tutto va bene, se non rinvio un altro po’ – lunedì 3 ottobre. Stay tuned, as usual.
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