Psicopompi della Santa Croce

Serial killing e falle teologiche.


Tornano i guest post de L’Eterno Assente. Stavolta tocca a Simone, filosofo e studioso di teologia che, tramite una immaginifica narrazione, porta la dottrina cattolica alle sue naturali ma aberranti conseguenze.


Una setta immaginaria di fanatici, che si fanno chiamare Psicopompi della Santa Croce (PSC), progetta un orribile piano omicida: convinti della verità della fede cristiana cattolica, decidono di salvare più persone possibile dalla dannazione eterna e di assicurare loro l’accesso alla beatitudine eterna praticando l’infanticidio sistematico dei bambini appena battezzati.

Avendo rigettato la proposta di chi fra loro suggeriva semplicemente di propagandare l’aborto anche in ambito cattolico, poiché non sicuri che tramite esso i bambini abortiti sarebbero stati accolti in Paradiso (il rischio di un’eternità nel Limbo non era stata esclusa dalla dottrina cattolica), i PSC decidono di compiere il terribile crimine dell’infanticidio, consapevoli e convinti di commettere peccato mortale e di perdere con certezza, per sempre, la beatitudine eterna finendo dannati. Ma il loro fanatismo si ispira ad alcune tra le affermazioni più estreme e controverse di alcuni mistici e santi, i quali preferirebbero finire loro stessi dannati, se in questo modo, con questo totale sacrificio, potessero salvare tante anime.

Pervasi da questa insana e perversa ossessione, i PSC si preparano a una serie di omicidi mirata e metodica, ma per fortuna di tutti vengono arrestati prima di mettere in atto le loro intenzioni, dato che non si erano accorti della presenza di infiltrati delle forze dell’ordine nella setta.

Ora, gli immaginari Psicopompi della Santa Croce sarebbero certamente dei fanatici ossessivi e probabilmente diversi fra loro sarebbero francamente psicopatici (cioè soffrirebbero di una forma grave di disturbo antisociale di personalità), ma il problema che si vuole mostrare qui riguarda l’humus dottrinale sul quale questi fittizi psicopatici si basano.

  1. È vero che per la dottrina cattolica i bambini battezzati che muoiono precocemente sono immediatamente accolti nella eterna beatitudine. Hanno il Paradiso assicurato e non rischiano mai la dannazione (e neppure i mali della vita terrena).
  2. È vero che per la dottrina cattolica Paradiso e Inferno rappresentano le destinazioni definitive, eterne e irreversibili degli esseri umani, al confronto delle quali la vita terrena è ben poca cosa.
  3. È vero che per la dottrina cattolica accedere alla beatitudine è la cosa più importante per un essere umano, assieme all’evitare la dannazione eterna.
  4. È vero che per la dottrina cattolica sacrificare la propria vita e il proprio benessere in favore del prossimo è il più grande atto di amore possibile tra esseri umani. E che l’intento dei PSC, sebbene distorto, si ispira a ciò.

Possiamo perciò concludere che gli Psicopompi della Santa Croce sono sicuramente dei folli ossessi e psicopatici, verso i quali, se esistessero veramente, occorrerebbe intervenire in modo immediato con l’arresto. Ma anche le falle aperte nella dottrina cattolica, che consentono agli immaginari PSC di poter ideare un piano del genere e di poter idealmente condurlo al successo in ogni loro intento (assicurare l’eterna beatitudine di altri esseri umani, assicurarne l’evitamento della eterna dannazione e infine finire essi stessi nella dannazione nel compiere entrambe le cose, mentre conseguono necessariamente il successo, dato che le regole divine sono quelle per dottrina), non sono certo immuni da una grave problematicità.

Una dottrina che si presenta come divinamente ispirata difficilmente dovrebbe prestare il fianco a ombre concettuali del genere. Una dottrina che si presenta come divinamente ispirata non dovrebbe sottostare a una sua gestione concettuale psicopatica di successo, a tal punto che Dio stesso dovrebbe modificare le sue stesse regole per impedirne la riuscita.

Simone


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