Prima di dire che cos’è, vediamo che cosa non è: un’enciclopedia.
Lezione di fisica. Le leggi del moto di Newton… bla bla bla. Il primo principio della termodinamica… bla bla bla.
Lezione di chimica. Gli orbitali elettronici… bla bla bla… La reazione di ossidoriduzione… bla bla bla.
Lezione di biologia. Il nucleo della cellula eucariota… bla bla bla. Gli organelli cellulari… bla bla bla. La mitosi, la meiosi… bla bla bla.
Lezione di geologia. Sopra il nucleo, il mantello… bla bla bla. La discontinuità di Mohorovicic… bla bla bla.
A scuola la scienza la spiegano così: a compartimenti stagni. Qualche volta – è pur vero – mostrano che le scoperte fatte qui tornano utili pure là. Ma, soprattutto e sempre, la calano dall’alto. Dati, misure, fatti. Formule, teorie, scoperte. Certezze.
Tutto chiaro? Chiaro. Insomma, si fa per dire. Diciamo che prendiamo atto, va’. Se lo dice il prof, che lo ha letto nel libro di testo, sarà pur vero. Poi una bella secchiata il giorno prima degli esami, un bell’ingoio alla cieca di formule e misure, un calcio in culo giusto per la promozione con la sufficienza, e alla via così.
Che cosa rimarrà in quelle teste quando saranno adulte? Poco. Alcuni fatti, alla rinfusa e mescolati con altre cose orecchiate dalla televisione. Soprattutto rimarrà la precisa, eterna, inossidabile sensazione che la scienza è un insieme di conoscenze acquisite e sicure, assodate, scolpite nella pietra in omnia saecula saeculorum. Ovvero un’enciclopedia.
Quando si sono estinti i dinosauri e perché? To’, piglia il volume della paleontologia: 65 milioni di anni fa, un asteroide, l’America centrale. Grazie.
Quant’è antico l’universo? Tomo della fisica, sezione dell’astrofisica, capitolo della cosmologia. La radiazione cosmica di fondo, 13,7 miliardi di anni fa. Grazie.
E così via: per ogni domanda una disciplina, un volume e, ravanando abbastanza in profondità, anche una risposta.
Oh, certo, la scienza cresce pure. Come no. Lo sanno tutti. Significa che i tomi dell’enciclopedia si ampliano: si scrivono nuovi capitoli con nuovi dati e nuove formule. Ogni tanto, un volume è talmente pieno che tocca sdoppiarlo. Fa niente: si stampa una nuova edizione dell’enciclopedia, aggiornata al presente. A beneficio di chi porrà domande in futuro.
Be’, la scienza non è un’enciclopedia. Per niente.
(Foto: Free-Photos da Pixabay)
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