…come Gesù: ottusi, intolleranti e stronzi. A immagine e somiglianza del loro Dio.
Che Gesù non fosse ‘sto gran personaggio da prendere a esempio lo abbiamo visto. Più volte si comporta da stronzo e, se nel suo messaggio porta una novità rispetto all’Antico testamento, quella è l’inferno: fuoco, fiamme, tortura eterna. Alla faccia del Dio dell’amore con cui i bigotti odierni si sciacquano la bocca. Ma nel Nuovo testamento non troviamo solo i Vangeli: ci sono pure gli Atti degli apostoli, le Lettere di varî autori, fra i quali il più autorevole è Paolo di Tarso, e l’Apocalisse. Questi libri ci danno un quadro delle idee e della sensibilità diffuse nelle comunità dei primi seguaci di Cristo.
Il Dio dei seguaci di Cristo continua a comportarsi da stronzo in modo non dissimile dallo Yahweh dell’Antico testamento. Tutte le sue nefandezze, dalla cacciata dall’Eden fino al diluvio universale, dalla distruzione di Sodoma e Gomorra fino allo sterminio dei primogeniti egiziani, sono confermate come fatti reali, accettate, giustificate e proposte come esempi. Torna in continuazione anche il richiamo al sacrificio di Cristo nel sangue, indispensabile per redimere gli umani colpevoli a causa del peccato originale. Ma non solo: Dio si produce in nuove nefandezze anche dopo il sacrificio di Cristo. Per esempio Ananìa e Saffìra, che trattengono per sé una parte del ricavato della vendita di un campo, vengono uccisi dal Padreterno.
Un certo Ananìa invece, d’accordo con sua moglie Saffìra, vendette un campo ma tenne per sé una parte dei soldi ricavati e agli apostoli consegnò soltanto l’altra parte. Sua moglie sapeva tutto questo ed era pienamente d’accordo. Ma Pietro si accorse del fatto e disse: «Ananìa, come mai Satana ha potuto impadronirsi di te? Ti sei trattenuto una parte dei soldi ricavati dalla vendita, ma così facendo tu sei stato bugiardo verso lo Spirito Santo! Prima che tu lo vendessi, il campo era tuo e anche dopo averlo venduto potevi benissimo tenere tutto il denaro per te: lo sai bene. Perché, invece, hai pensato di fare una simile azione? Tu non sei stato bugiardo verso gli uomini, ma verso Dio». Appena ebbe sentito queste parole, Ananìa cadde a terra morto. E tutti quelli che vennero a conoscenza di questo fatto furono presi da grande paura. Poi, alcuni giovani avvolsero in un lenzuolo il corpo di Ananìa e lo portarono via per seppellirlo. Circa tre ore dopo arrivò anche la moglie di Ananìa. Essa non sapeva quel che era appena accaduto. Pietro le chiese: – Dimmi, Saffìra, il vostro campo l’avete venduto proprio a questo prezzo? Essa rispose: – Sì, a questo prezzo! Allora Pietro le disse: – Perché vi siete messi d’accordo, tutti e due, di sfidare lo Spirito del Signore? Ecco, stanno tornando quelli che hanno seppellito il corpo di tuo marito: ora essi porteranno via anche te. In quello stesso momento Saffìra cadde a terra davanti a Pietro e morì. Quando i giovani entrarono la trovarono morta; allora la portarono via per seppellirla accanto al corpo di suo marito. Tutta la chiesa e quelli che vennero a conoscenza di questo fatto furono presi da grande paura.
– Atti 5,1-11
Erode, che si presenta agghindato alla folla e viene acclamato come un dio, per punizione viene ammazzato dall’angelo del Signore, che lo fa divorare dai vermi.
Nel giorno stabilito per l’incontro, Erode indossò il manto regale, si sedette sul trono e cominciò a fare un discorso tra gli applausi del popolo. La gente gridava: «È un dio che parla, non un uomo!». Ma improvvisamente un angelo del Signore colpì Erode perché aveva preso per sé la gloria che è dovuta solo a Dio. Egli morì, divorato dai vermi.
– Atti 12,21-23
Elimas viene reso cieco da Barnaba e Paolo per essersi opposto alla conversione del governatore della città di Pafo.
Attraversarono tutta l’isola fino alla città di Pafo: qui trovarono un Ebreo che si faceva passare per profeta e conosceva l’arte della magia. Si chiamava Bar-Iesus (in greco Elimas) ed era amico di Sergio Paolo, governatore dell’isola, il quale era un uomo intelligente. Costui fece chiamare Bàrnaba e Saulo perché desiderava ascoltare la parola di Dio. Ma Elimas, il mago, si opponeva all’azione di Bàrnaba e Saulo e faceva di tutto perché il governatore non credesse. Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi sul mago e disse: «Tu sei pieno di menzogna e di malizia. Tu sei figlio del diavolo e nemico di tutto ciò che è bene. Quando la finirai di sconvolgere i giusti progetti del Signore? Ma ora il Signore ti colpisce: sarai cieco e per un certo tempo non potrai più vedere la luce». Subito il mago si trovò nelle tenebre più oscure: si muoveva a tentoni e cercava qualcuno che lo guidasse per mano. Dinanzi a questo fatto, il governatore credette, profondamente scosso dall’insegnamento del Signore.
– Atti 13,6-12
Ma non doveva essere il Dio dell’amore e del perdono? Boh.
Paolo di Tarso, il vero fondatore del cristianesimo, afferma che meritano di morire le donne che hanno avuto rapporti sessuali contro natura, gli omosessuali, i calunniatori, i superbi e i presuntuosi, i ribelli ai genitori.
Dio li ha abbandonati lasciandoli travolgere da passioni vergognose: le loro donne hanno avuto rapporti sessuali contro natura, invece di seguire quelli naturali. Anche gli uomini, invece di avere rapporti con le donne, si sono infiammati di passione gli uni per gli altri. Uomini con uomini commettono azioni turpi, e ricevono così in loro stessi il giusto castigo per questo traviamento. E poiché si sono allontanati da Dio nei loro pensieri, Dio li ha abbandonati, li ha lasciati soli in balìa dei loro pensieri corrotti, ed essi hanno compiuto cose orribili. Sono ormai giunti al colmo di ogni specie di ingiustizia e di vergognosi desideri. Sono avidi, cattivi, invidiosi, assassini. Litigano e ingannano. Sono maligni, traditori, calunniatori, nemici di Dio, violenti, superbi, presuntuosi, inventori di mali, ribelli ai genitori. Sono disonesti e non mantengono le promesse. Sono senza pietà e incapaci di amare. Eppure sanno benissimo come Dio giudica quelli che commettono queste colpe: sono degni di morte. Tuttavia, non solo continuano a commetterle, ma anche si rallegrano con tutti quelli che si comportano come loro.
– Romani 1,26-32
Assicura che Dio ha punito tutti gli esseri umani per il peccato di uno solo, Adamo, ma poi li salva tutti per l’assassinio di una vittima innocente, Cristo.
Il peccato è entrato nel mondo a causa di un solo uomo, Adamo. E il peccato ha portato con sé la morte. Di conseguenza, la morte passa su tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato. Prima della legge di Mosè, c’era già il peccato nel mondo. Ma dove non c’è Legge non si dovrebbe neppure tener conto del peccato. Eppure, da Adamo fino a Mosè, la morte ha sempre dominato gli uomini, anche quelli che non avevano disubbidito come Adamo a un ordine di Dio. Adamo era la figura di colui che doveva venire. Ma quale differenza tra il peccato di Adamo e quel che Dio ci dà per mezzo di Cristo! Adamo da solo, con il suo peccato, ha causato la morte di tutti gli uomini. Dio invece, per mezzo di un solo uomo, Gesù Cristo, ci ha dato con abbondanza i suoi doni e la sua grazia. Dunque, il dono di Dio ha un effetto diverso da quello del peccato di Adamo: il giudizio provocato dal peccato di un sol uomo ha portato alla condanna, mentre il dono concesso dopo tanti peccati ci ha messi nel giusto rapporto con Dio. Certo, la morte ha dominato per la colpa di un solo uomo; ma ora si ha molto di più: quelli che ricevono l’abbondante grazia di Dio e sono stati accolti da lui parteciperanno alla vita eterna unicamente per mezzo di Gesù Cristo. Dunque uno solo è caduto, Adamo, e ha causato la condanna di tutti gli uomini; così, uno solo ha ubbidito, Gesù Cristo, e ci ha ristabiliti nella giusta relazione con Dio che è fonte di vita per tutti gli uomini. Per la disubbidienza di uno solo, tutti risultarono peccatori; per l’ubbidienza di uno solo, tutti sono accolti da Dio come suoi.
– Romani 5,12-19
Giustifica la morte di migliaia di persone per aver adorato gli idoli e aver fatto baldoria.
Quindi non adorate gli idoli come hanno fatto alcuni di loro. La Bibbia afferma: Il popolo si sedette per mangiare e per bere, poi si mise a far baldoria. Non abbandoniamoci all’immoralità come fecero una parte di loro, tanto che in un sol giorno ne morirono ventitremila. Non mettiamo Dio alla prova come hanno fatto alcuni di loro, che poi morirono avvelenati dai serpenti. Non vi lamentate come hanno fatto alcuni di loro, i quali, di conseguenza, furono distrutti dall’angelo sterminatore. Questi fatti che sono accaduti a loro diventano un esempio per noi. Sono stati scritti nella Bibbia perché siano un severo ammonimento per noi che viviamo in un tempo vicino alla fine.
– 1 Corinzi 10,7-11
Maledice chiunque annunci un messaggio diverso dal suo.
In realtà, un altro non c’è. Esistono solamente alcuni che vi confondono le idee. Essi vogliono cambiare il Vangelo di Cristo. Ma sia maledetto chiunque vi annunzia una via di salvezza diversa da quella che io vi ho annunziata: anche se fossi io stesso o fosse un angelo venuto dal cielo. Sì! L’ho detto e lo ripeto: chiunque vi annunzia una salvezza diversa da quella che avete ricevuto, sia maledetto.
– Galati 1,7-9
Garantisce che Dio punirà con il fuoco ardente quelli che non accolgono il messaggio di Gesù e li condannerà a una rovina eterna.
Infatti, Dio è giusto, e quindi darà tribolazione a quelli che vi perseguitano; mentre a voi, che ora siete tribolati, darà sollievo, come a noi. Questo accadrà quando il Signore Gesù verrà dal cielo e apparirà con i suoi angeli potenti. Allora, con fuoco ardente punirà quelli che non conoscono Dio: cioè quelli che non accolgono il messaggio di Gesù nostro Signore. Essi saranno condannati a una rovina eterna, lontani dalla faccia del Signore, lontani dalla sua gloriosa potenza.
– 2 Tessalonicesi 1,6-9
Sostiene che Dio dapprima induce gli umani a credere nelle menzogne e poi condanna chi non ha creduto nella verità.
Perciò, dunque, Dio manda a questa gente una forza di inganno, in modo che essi credano alla menzogna. Così, tutti quelli che non hanno creduto alla verità ma hanno trovato gusto nel male, saranno condannati.
– 2 Tessalonicesi 2,11-12
Ribadisce la sottomissione della donna all’uomo.
Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo. Mi rallegro con voi perché in ogni occasione vi ricordate di me e perché conservate l’insegnamento che vi ho trasmesso. Tuttavia desidero che sappiate questo: Cristo è il capo di ogni uomo, il marito è il capo della moglie, e Dio è il capo di Cristo. Quindi, se un uomo prega o annunzia una parola di Dio a capo coperto disonora il suo capo che è Cristo. Invece, se la donna prega o annunzia una parola di Dio a capo scoperto disonora il suo capo: è come se fosse completamente senza capelli. Se non vuole coprirsi il capo con un velo, allora si faccia anche rasare. Ma se una donna prova vergogna a stare con i capelli completamente rasati, allora si copra anche il capo con un velo. L’uomo non ha bisogno di coprirsi il capo, perché è immagine e gloria di Dio; la donna invece è gloria dell’uomo. Infatti l’uomo non è stato tratto dalla donna; ma la donna è stata tratta dall’uomo. E inoltre l’uomo non è stato creato per la donna; ma la donna è stata creata per l’uomo. Per tutte queste ragioni e anche a motivo degli angeli, la donna deve portare sul capo un segno di autorità.
– 1 Corinzi 11,1-10Dio infatti non vuole il disordine, ma la pace. Come in tutte le comunità di credenti, alle donne non è permesso parlare durante l’assemblea. Facciano silenzio e stiano sottomesse, come dice anche la legge di Mosè. Se vogliono spiegazioni le chiedano ai loro mariti, a casa, perché non sta bene che una donna parli durante l’assemblea.
– 1 Corinzi 14,33-35
Insiste sulla superiorità dell’assurdità del messaggio cristiano rispetto alla razionalità della sapienza filosofica coeva.
Nessuno inganni se stesso. Se qualcuno pensa di essere sapiente in questo mondo, diventi pazzo, e allora sarà sapiente davvero. Dio infatti considera pazzia quel che il mondo crede sia sapienza. Si legge infatti nella Bibbia: Dio fa cadere i sapienti nella trappola della loro astuzia. E ancora, in un altro passo leggiamo: Il Signore conosce i pensieri dei sapienti. Sa che non valgono nulla.
– 1 Corinzi 3,18-20
Non migliori di Paolo sono gli altri autori delle Lettere. Pietro – o chi per lui, giacché la lettera è quasi certamente apocrifa – conferma che Dio distruggerà i cieli e la Terra con il fuoco.
Anche ora la parola di Dio conserva i cieli e la terra attuali, ma Dio riserva anche questi per il fuoco, cioè per il giorno del giudizio e della rovina dei malvagi. Carissimi, c’è una cosa che non dovete dimenticare: per il Signore, lo spazio di un giorno è come mille anni e mille anni sono come un giorno solo. Il Signore non ritarda a compiere la sua promessa: alcuni pensano che sia in ritardo, ma non è vero. Piuttosto egli è paziente con voi, perché vuole che nessuno di voi si perda e che tutti abbiate la possibilità di cambiare vita. Il giorno del Signore verrà all’improvviso, come un ladro. Allora i cieli spariranno con grande fracasso, gli astri del cielo saranno distrutti dal calore e la terra, con tutto ciò che essa contiene, cesserà di esistere.
– 2 Pietro 3, 7-10
Giuda garantisce che Dio fa morire chi non ha fiducia in lui.
Voi conoscete già tutte queste cose, eppure io voglio ricordarvele ancora. Il Signore ha salvato il popolo d’Israele, lo ha liberato dall’Egitto, ma poi ha fatto morire quelli che non avevano fiducia in lui.
– Giuda 1,5
Chiunque sia a spacciarsi per Paolo ribadisce la sottomissione e la discriminazione delle donne.
E così preghino anche le donne: con abiti decenti, con modestia e semplicità. I loro ornamenti non siano complicate pettinature, gioielli d’oro, perle e vestiti lussuosi. Invece, siano ornate di opere buone, adatte a donne che dicono di amare Dio. Durante le riunioni le donne restino in silenzio, senza pretese. Non permetto alle donne di insegnare né di comandare agli uomini. Devono starsene tranquille. Perché Adamo è stato creato per primo e poi Eva. Inoltre, non fu Adamo che si lasciò ingannare: fu la donna a lasciarsi ingannare e a disubbidire agli ordini di Dio. Tuttavia anche la donna si salverà, nella sua vita di madre, se conserva la fede e l’amore e la santità, nella modestia.
– 1 Timoteo 2,9-15
Sono solo alcuni esempi in un ampio florilegio di affermazioni e indicazioni di seguaci ottusi, misogini e omofobi, intolleranti e violenti quanto il profeta al quale si ispirano.
Infine c’è l’Apocalisse, secondo la tradizione opera dello stesso autore del quarto Vangelo, l’apostolo Giovanni. Non sto a esemplificare, perché basta sfogliarla per trovare una successione di guerre, carestie, epidemie, terremoti, tempeste, avvelenamenti e altre fantasiose e assurde catastrofi terrestri e celesti scatenate da Dio per massacrare gli umani. Fino alla seconda venuta di Cristo, che separerà con la violenza i 144 mila meritevoli della salvezza eterna da tutti gli altri, destinati al fuoco infernale. Amen.
Dice il credente: «Sì, ma quella è la sensibilità del tempo. Che ti aspetti? Non puoi pretendere che rispecchi una morale moderna». E ancora: «L’Apocalisse è una narrazione allegorica. Così come allegoriche sono molte delle nefandezze nelle Sacre scritture. Che vanno interpretate, non prese alla lettera».
Eh, no: troppo comodo. Non è possibile estrarre dalle Sacre scritture i fatti e le prescrizioni compatibili con un messaggio di amore, pace, rispetto e tolleranza perché sono coerenti con la nostra morale moderna e nel contempo dichiarare che tutte le porcherie, dalla condanna eterna per chi non crede nel messaggio di Cristo fino al patriarcato, alla misoginia e all’omofobia, sono soltanto allegorie. Se sono allegorie, che cosa rappresentano? Che razza di lezione edificante possono fornire delle allegorie così orribili? E poi come facciamo a distinguere i fatti e le esortazioni fattuali da quelli solo allegorici? Quelli che urtano i nostri princìpi morali sono allegorici e gli altri no? Sicché noi dobbiamo sviluppare dei princìpi morali prima di accingerci a leggere le Scritture, per poter poi giudicare che cosa è allegorico e che cosa è fattuale? Ma i princìpi morali assoluti, indipendenti da chi legge e dal suo tempo, non dovrebbero essere proprio quello che troviamo nelle Sacre Scritture?
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Anche dopo essere diventato ateo, credevo comunque che il messaggio cristiano fosse bello ma non veritiero. Dicevo così perché, insieme al fatto che Dio esistesse, mi era stato anche insegnato che il suo messaggio era amore puro e fratellanza eterna. Per il primo ho dovuto avere solo il coraggio di pensare. Per ricredermi sul secondo invece, dovevo aprire le Sacre Scritture (cosa che decisi di non fare perché non volevo perdere altro tempo con quella montagna di letame che mi aveva accompagnato per 16 anni). Ho voluto però approfondire dalla parte opposta e grazie a L’Eterno Assente ho capito molto di più
Grazie per l’apprezzamento, Jakopo.