Mi assumo le conseguenze della mia sgradevolezza. (Anche) in nome della libertà.
«Sono d’accordo con quello che dici, ma proprio non mi va giù il modo in cui lo dici»: me lo sono sentito rimproverare tante volte da qualche animo gentile, a proposito de L’Eterno Assente. Ma che cosa non va nel mio modo di esprimermi? «È volgare», mi risponde l’animo gentile. «Volgare e offensivo. Ferisce la sensibilità delle persone. Le stesse cose potrebbero essere dette in maniera più elegante, più rispettosa, meno brutale.» Potrebbero. Ma anche no. E forse nemmeno dovrebbero.