Facciamo due Gedankenexperiment. E riflettiamo.
I miei articoli sull’hijab e lo Stato etico e sulla sardina velata hanno creato alcune reazioni: diverse persone, fra le lettrici e i lettori, mi hanno scritto. Qualche reazione è stata un po’ scomposta, qualche altra più pacata. La più stimolante è quella di Farideh:
Sono musulmana, ma non sono particolarmente osservante. Eppure porto il velo. Il motivo non è il precetto religioso, ma il pudore. Senza il velo mi sento scoperta, quasi nuda. Immagina come ti sentiresti tu ad andare in giro senza pantaloni né mutande. Pensa a come si sentirebbe una donna occidentale ad andare in giro con il seno scoperto. Avreste vergogna, vero? Io senza il mio velo ho vergogna. Voi vi indignate tanto perché nel mio Paese, l’Iran, le donne vengono fermate dalla polizia quando escono di casa senza il velo. Come pensi che i poliziotti del vostro Paese reagirebbero davanti a una donna che andasse in piazza a seno scoperto? Non la arresterebbero, forse?
L’argomento di Farideh mi perplime assai. Eppure mi sembra convincente sul piano razionale.