Gesù non era una brava persona

E il messaggio evangelico fa schifo. Basta leggere i Vangeli per constatarlo.


Spesso mi sono sentito dire: «Non mi riconosco nella Chiesa, non mi piacciono i preti, ma credo in Dio e ammiro Gesù». E perfino: «Sono ateo, ma apprezzo e condivido il messaggio evangelico». Sai chi lo dice? Chi non ha letto i Vangeli. O, se li ha letti, li ha piluccati qua e là, di solito nelle versioni edulcorate da preti e pastori. Ché, se invece li avesse letti tutti e con attenzione, avrebbe scoperto che no, Gesù non era una brava persona. E che il messaggio evangelico fa schifo.

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Divini paradossi: l’onniscienza

L’Assoluto è contraddittorio e paradossale: lo abbiamo visto nel caso dell’onnipotenza. Occupiamoci ora dell’onniscienza.


Dio sa tutto. Ha perfetta e istantanea cognizione di ogni fatto: questa è l’onniscienza della divinità abramitica. Lo confermano le Sacre Scritture:

Grande e potente è il Signore nostro, senza misura è la sua sapienza.
– Salmi 147,4-5

Il Signore vede da per tutto, vigila sui buoni e sui cattivi.
– Proverbi 15,3

Di’: « Sareste forse voi ad istruire Allah sulla vostra religione, mentre Allah conosce ciò che è nei cieli e sulla terra?». Allah conosce tutte le cose.
– Il Corano 49,16

È chiaro, sì? Tutte le cose. Tutte tutte. Senza eccezioni. Il passato, il presente e il futuro sono squadernati davanti a Dio, come la strada lungo il fondovalle davanti agli occhi di un alpinista sulla cima di una montagna.

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Divini paradossi: l’onnipotenza

L’assoluto ha un problema: è assoluto, appunto. Da cui derivano non pochi casini. Ma Dio può risolverli, perché lui è onnipotente. O no?


Abbiamo un’ipotesi teorica: esiste una divinità trascendente dotata delle proprietà di onniscienza, onnipotenza e bontà. Abbiamo anche un’evidenza sperimentale: nella realtà immanente esiste il dolore innocente. Innocente perché viene subìto da chi non ha colpa e non è provocato dalla responsabilità di alcuno. L’ipotesi e l’evidenza sono incompatibili: è l’argomento della teodicea contro l’esistenza del Dio delle tradizioni abramitiche. Lo so: con ‘sta storia ti ho triturato le gonadi. Sicché non insisto oltre. Infatti voglio affrontare un’altra questione: l’ipotesi teorica, anche considerata da sola, regge? Insomma, in un mondo perfetto privo di sofferenza, potrebbe esistere un Dio onnipotente, onnisciente e buono?

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«Io senza Dio»

L’Eterno Assente propone a chi è ateo/a di raccontarsi.


Tempo di quarantena, tempo di noia. (Ah. Ah. Ma figuriamoci!) Si leggono i libri della pila in attesa, si smaltiscono le serie televisive lasciate in arretrato, si cancellano gli articoli accumulati in Pocket e Instapaper. L’Eterno Assente fa la sua parte, proponendo, oltre ai propri articoli, anche la rassegna del Florilegio digitale. Interessante, eh. Talvolta arricchente, pure. Ma un po’ passivo, se ci pensi. Sicché, per ammazzare il tempo mio e altrui, per ravvivare l’ambiente e per coinvolgere in modo più attivo chi legge L’Eterno Assente, ho pensato di sollecitare una auto-narrazione del proprio ateismo: «Io senza Dio».

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Risorto? Ma va’ là! – 4/4

La risurrezione di Cristo sembra una stronzata? Fa niente: si può sempre compiere una meravigliosa piroetta logica. Genio puro.


Se mai ti è capitato di discutere con qualche credente, avrai avuto l’impressione di picchiare un cuscino: lo colpisci di qua e lui si gonfia di là, lo percuoti di là e lui si allarga di qua. È frustrante. E la questione della realtà storica della risurrezione di Cristo è un caso esemplare.

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Che cos’è la scienza? – 3/7

Conoscere, non trasformare il mondo. Con qualche cautela etica, però.


Sicché c’è questa convinzione diffusa: la scienza ha prodotto una caterva di iatture per il genere umano. La nostra esistenza sarebbe più sana, più sicura, più semplice, più «naturale» se non fosse minacciata da scoperte scientifiche come le armi di distruzione di massa, le sofisticazioni alimentari, gli organismi geneticamente modificati. Ma sai che c’è? Sono tutte cazzate. Per capirlo bisogna andare in profondità e porsi la domanda essenziale: a che serve? Ovvero: qual è lo scopo?

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Occam e gli alieni

Il rasoio taglia anche gli extraterrestri?


Mi scrive un lettore, Mattia:

«Il rasoio di Occam applicato a Dio dimostra l’inutilità dell’ipotesi divina. Perciò Dio non esiste. Ma se applichiamo il rasoio alla vita extraterrestre arriviamo alla stessa conclusione. Pensaci.»

‘azz! Mattia sembra aver ragione. Così ci ho pensato e…

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Risorto? Ma va’ là! – 3/4

Che cosa ci dicono le fonti cristiane sulla risurrezione di Gesù?


La risurrezione di Gesù Cristo è per i cristiani il fondamento della propria fede. Di più: segna una svolta nella Storia umana. Se non si è mai verificata, tutta la fede cristiana è una stronzata: lo dice Paolo di Tarso. Ok, non lo dice così, ma il senso è quello. Sicché è importante capire se corrisponde a un fatto reale oppure se è solo una leggenda.

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Come fanno, sbagliano

Di fronte all’epidemia prevista ma non preparata, qualsiasi reazione dei credenti è oggetto di perculamento da parte degli atei. Ed è ovvio.


Te la ricordi, la SARS? Io sì. Molto bene. In quel periodo – parliamo di 17 anni fa – lavoravo per un quotidiano – quando ancora i giornali di carta se li cagava qualcuno – e mi occupavo delle pagine di scienza e di tecnologia. E ricordo bene le indicazioni dalla direzione: coprire l’epidemia, informare i lettori, fornire informazioni scientifiche e affidabili. Ogni articolo si concludeva con il parere di un esperto. Diverso l’esperto – di volta un volta un epidemiologo o un virologo – ma sempre lo stesso il parere finale: «Attenzione, perché magari stavolta ce la caviamo, ma presto o tardi ci toccherà la pandemia globale. L’incognita non è “se”. L’incognita è solo “quando”». Con la SARS, alla fine, andò come andò. A noi andò bene, per fortuna: ce la cavammo. Oggi il «quando» è arrivato e quella previsione è diventata realtà.

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Sghignazzare e pensare

Se Gesù torna, gli fanno il culo un’altra volta.


L’idea dell’alieno che osserva con distacco la civiltà umana non è proprio originale, da Micromega a Shevek. Pure il caso di Gesù che torna fra gli uomini è già visto e rivisto, da Dostoevskij in poi. Eppure questo romanzo, non troppo originale nell’idea, ottiene due effetti rari e difficili da conciliare fra loro: sventrare di risate e suscitare pensieri profondi.

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