Breve storia di Dio

Dalla Natura fino all’astrazione totale.


Dio muta, cambia, evolve. Ovviamente non Dio, bensì il concetto di Dio. Dario ripercorre la sua storia e osserva un Dio che passa dalla Natura all’umanità alla trascendenza, diventando sempre più impalpabile, rarefatto, indefinibile. E alla fine scompare.


Dio non è nato onnipotente, onnisciente e imperscrutibile. Non è sempre stato un’entità fuori dallo spazio e dal tempo, perfetta e assoluta. È stato prima bestia, poi uomo, poi idea. Un concetto che si è adattato ai bisogni delle civiltà, cambiando pelle per sopravvivere alle epoche.

Continua a leggere

La coerenza di Dio nelle Sacre scritture

Dio è buono. Ma in che senso? Se leggiamo le Sacre scritture, scopriamo che l’idea più comune e popolare della bontà divina è ingenua e sbagliata. Perché anzitutto Dio è coerente.


R. smonta il sillogismo sulle teodicea demolendo una delle sue premesse.


Introduzione

Un argomento spesso avanzato per dimostrare l’impossibilità logica dell’esistenza di un Dio contemporaneamente onnipotente e buono così recita: come è possibile che un Dio onnipotente e buono permetta la sofferenza innocente nel mondo? Se Dio fosse onnipotente, potrebbe eliminare la sofferenza; se fosse buono, dovrebbe volerlo fare; poiché la sofferenza esiste, Dio risulta o non onnipotente o non buono. Di conseguenza l’esistenza del Dio cristiano è logicamente insostenibile.

Continua a leggere

Occam: perché funziona?

Perché si può giustificare in modo razionale. E io avevo torto


Degli apologeti bigotti più di tutto mi fa incazzare la disonestà intellettuale: tu gli demolisci un argomento, e loro imperterriti lo ricicciano come se nulla fosse. Negli spazi on line degli atei militanti trovi la critica spietata e cogente degli argomenti cosmologico, ontologico, morale, del fine tuning, della resurrezione di Cristo e di tutto il resto del pattume teologico, ma niente: i bigotti continuano a sfornare video nei quali blaterano della «messa a punto inconcepibilmente perfetta di costanti e quantità naturali necessarie per la vita intelligente», della «legge morale oggettiva» dei «fatti storici inerenti Gesù: la sua morte e risurrezione». E tu ti chiedi: ma ci sono o ci fanno? Sono ottusi o in malafede? Un’opzione non esclude l’altra, nondimeno il risultato è il medesimo: una fatica di Sisifo per gli atei militanti. Però – è ovvio – di disonestà non possiamo renderci colpevoli noi controapologeti. È questione di coerenza, cazzo. E io sono molto fiero della mia disponibilità ad ammettere il mio torto di fronte a un’argomentazione convincente. Proprio come stavolta.

Continua a leggere

L’argomento cosmologico

I bigotti continuano a riciclarlo, ma resta sempre pattume intellettuale.


Il Big Bang: basta nominarlo per provocare orgasmi in qualsiasi apologeta del Dio abramitico. L’idea è troppo arrapante per loro, se ci pensi: la scienza dimostra che c’è stato un inizio dell’universo. Non solo: possiamo anche datarlo. Certo, non c’entra un cazzo con la Genesi nell’Antico testamento, ma che problema sarà mai? La fede è progredita e oggi tutti considerano quel racconto allegorico. L’essenziale è il concetto, appunto: l’inizio. L’inizio fa subito pensare a un creatore. Se poi la prima intuizione la ebbe un sacerdote, Georges Lemaître… bingo! È il sogno bagnato di ogni apologeta. Lo senti? Lo senti ripetere la solita manfrina? «La scienza non dimostra l’esistenza di Dio, ma offre ottimi indizi!». Ma davvero?

Continua a leggere

L’Amore di Gesù

Tutto dipende da dove lo cerchi.


Che Gesù non fosse una brava persona l’ho spiegato e documentato. Eppure viene considerato il fondatore della «religione dell’Amore». Anzi il Figlio di un Dio – e Dio lui stesso – che è Amore. Proprio lui in persona – anzi tre persone – è Amore. E giù di citazioni dal Nuovo testamento. A pescare quelle giuste però. Ché a pescarne altre, invece…

Continua a leggere

Che cos’è la scienza? – 7/7

Di tre colpe viene accusata la scienza: il dogmatismo, l’arroganza e l’aridità. Commento con un’unica parola: puttanate.


Se c’è un’attività intellettuale non dogmatica, quella è la ricerca scientifica. Eppure molti – di solito quelli che di scienza non capiscono un cazzo – sostengono che gli scienziati rifiutano sempre di ammettere la falsità delle proprie teorie e, anche se posti di fronte ad argomenti cogenti, ne negano a priori la validità. È la classica cazzata dei complottisti, dai no vax ai terrapiattisti, e non merita neanche una risposta circostanziata. Tuttavia bisogna rispondere a una domanda: càpita, almeno qualche volta, che gli scienziati siano dogmatici?

Continua a leggere

Che cos’è la scienza? – 6/7

Verificare? No: falsificare, invece. O per lo meno provarci. Popper docet.


La verifica delle teorie: è questo lo scopo degli esperimenti scientifici. Lo sanno tutti. Se la verifica ha successo, posso considerare vera la teoria. Se la verifica fallisce, devo cambiare la teoria oppure buttarla e svilupparne una nuova. Ma c’è un problema fondamentale: quante accidenti di verifiche devo compiere per essere certo della verità della mia teoria? 12? 47? 214?

Continua a leggere

Che cos’è la scienza? – 5/7

Un metodo. Ma come funziona?


11 gennaio 1610: Galileo, dopo aver perfezionato il cannocchiale nei mesi precedenti, lo rivolge verso Giove. E accanto al pianeta scopre tre puntini luminosi allineati. La notte seguente ne compare un quarto. Nel giro di pochi giorni, Galileo conclude che quei puntini, per il loro moto apparente, sono satelliti di Giove. Che cos’ha in mente il toscano prima di puntare lo strumento? Sta cercando dei satelliti? Oppure niente, guarda tanto per guardare, senza aspettarsi nulla di particolare? Più probabile la seconda possibilità. Ma allora è un’eccezione, perché nella scienza ben poche scoperte accadono per puro caso.

Continua a leggere

Che cos’è la scienza? – 4/7

Prima di dire che cos’è, vediamo che cosa non è: un’enciclopedia.


Lezione di fisica. Le leggi del moto di Newton… bla bla bla. Il primo principio della termodinamica… bla bla bla.

Lezione di chimica. Gli orbitali elettronici… bla bla bla… La reazione di ossidoriduzione… bla bla bla.

Lezione di biologia. Il nucleo della cellula eucariota… bla bla bla. Gli organelli cellulari… bla bla bla. La mitosi, la meiosi… bla bla bla.

Lezione di geologia. Sopra il nucleo, il mantello… bla bla bla. La discontinuità di Mohorovicic… bla bla bla.

A scuola la scienza la spiegano così: a compartimenti stagni. Qualche volta – è pur vero – mostrano che le scoperte fatte qui tornano utili pure là. Ma, soprattutto e sempre, la calano dall’alto. Dati, misure, fatti. Formule, teorie, scoperte. Certezze.

Continua a leggere