Il punto della situazione

Un breve consuntivo e qualche prospettiva futura.


All’inizio non sapevo come sarebbe andata a finire. L’Eterno Assente non era il mio primo blog: in una vita precedente ne avevo avuti altri due. Anzi tre. Uno dei quali con un discreto successo, per la verità. Senza contare tutti i contenuti on line che avevo curato per conto di altri. L’Eterno Assente era però il primo messo in piedi senza alcuna ambizione di ottenere grandi numeri: il mio unico intento era quello di divertirmi nella scrittura come volevo io di quello che volevo io. Ci sarei riuscito? Mi avrebbe cagato almeno qualcuno? Boh. A distanza di un anno e mezzo, il risultato è andato oltre le mie aspettative. E il blog è diverso da come lo avevo immaginato.

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Non è una religione, ma…

…anche l’astrologia è un’enorme stronzata. Come la religione. Ed è molto pericolosa.


«Ma che male vuoi che faccia? Al massimo è solo una piccola, innocua superstizione. Si legge l’oroscopo con un sorriso e due minuti dopo è bell’e dimenticato»: così di solito mi risponde chi non comprende la mia ostilità all’astrologia. E avrebbe pure ragione, se fosse vero. Ma non lo è. Perché l’astrologia è pericolosa.

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«Più che ateo, sono irrilevanteista»

Magari un Dio creatore esiste, magari no. Un fatto tuttavia è sicuro: non c’è alcuna prova di un suo intervento nella creazione. Perciò per Paolo Attivissimo l’esistenza di Dio è irrilevante.


«Nomen omen», avrebbero detto gli antichi Romani. Lui ci scherza: «Vi potrà sembrare strano, ma è davvero il mio cognome anagrafico». Nondimeno il dubbio è lecito. Vai a vedere ciò che Paolo Attivissimo dice di sé stesso:

«Se proprio dovete affibbiarmi un’etichetta, definitemi “giornalista informatico”, “divulgatore informatico” o “studioso di bufale nel Web”, ma non chiamatemi “esperto”, per carità, gli esperti sono fatti di tutt’altra pasta. Se vi interessano le storie strane che girano nei media e volete un titolo semiserio, usate “cacciatore di bufale”; se volete un appellativo molto serioso, usate “studioso della disinformazione mediatica”.»

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Colpevoli! Ma perché?

Confesso di aver avuto aspettative alte su questo libro. Troppo alte, ahimè.


«Non è colpa della religione»: ecco la risposta dei credenti quando fai loro notare il fondamento religioso di infiniti conflitti passati e presenti. A sentir loro, c’è sempre dietro qualche altra ragione. Certo, chi ha scatenato quelle guerre le ha giustificate con la religione. Ma era un solo un pretesto, eh! Il «vero» motivo era un altro: il nazionalismo, la brama di potere, l’interesse economico. La religione no, quella mai. Figuriamoci: «le religioni sono vie di pace», ti dicono i credenti. Superfluo dire che la considero una puttanata colossale. Perciò mi sono accinto speranzoso a leggere questo libro, che fin dal titolo – «”Le religioni sono vie di pace”. Falso!» – promette molto. Purtroppo però mantiene poco.

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Bersaglio: la fede

Bisogna diffondere la razionalità. Per farlo è necessario anzitutto combattere ogni ideologia che della propria irrazionalità mena vanto.


«Perché tanto astio nei confronti della religione? Che ti ha fatto, Choam? Non sarebbe meglio dedicare le stesse energie a combattere le discriminazioni, le oppressioni, le ingiustizie?». Me lo chiedono spesso. Chi mi conosce sa che io non ho pietà per tutti i cascami dei monoteismi abramitici: se c’è da denunciare l’omofobia o il patriarcato, io ci sono e ci sarò sempre. Però è anche vero che non ne faccio il mio bersaglio principale. Che è, appunto, la tradizione delle religioni abramitiche. Perché?

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Che cos’è la scienza? – 1/7

Fa schifo. Anzi no, è autorevole. Insieme. Ma com’è possibile? Nelle testoline confuse, la percezione della scienza è schizofrenica.


Da un lato c’è chi dice che «si stava meglio prima». Ma prima quando? Prima prima, ai tempi del trisnonno, quando i ritmi di vita erano più vicini alla natura. I cibi non erano adulterati con schifose sostanze chimiche. L’ambiente non era inquinato. Le armi atomiche, chimiche e batteriologiche non esistevano. Chi ha scatenato tutto questo? Il progresso scientifico, com’è ovvio.

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«Sono ateo, ma…»

Corrado Lamberti, da quasi mezzo secolo divulgatore dell’astronomia, non crede in Dio. Però è convinto che la religione possa servire all’umanità. Anche se dirlo sembra un po’ elitista.


Se conosci un impallinato di astronomia, prova a chiedergli quale nome gli viene in mente pensando alla divulgazione. Il primo sarà Margherita Hack buonanima. Il secondo però sarà Corrado Lamberti. Che con Hack ha condiviso innumerevoli attività culturali, libri, riviste e anche idee politiche e filosofiche.

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