Il cristianesimo in 2 minuti – 49/50

Le religioni continuano a moltiplicarsi: questo che cosa ci dice?


Supponiamo che le verità soprannaturali esistano ma non siano evidenti. Al contrario, possiamo percepirle solo vagamente. Come sarebbe questo mondo?

Potremmo avere una Babele di religioni a causa della nostra comprensione imperfetta, ma troveremmo anche una convergenza. Quando gruppi religiosi diversi si confrontano, le verità soprannaturali comuni diventano chiare. Avremmo un riscontro positivo e i pezzi si incastrerebbero quando confrontiamo il nostro consenso provvisorio con la comprensione rudimentale del Divino. Se poi il Divino soprannaturale volesse incoraggiare i nostri sforzi, potrebbe spingerci nella giusta direzione in modo che l’umanità possa gradualmente raggiungere una comprensione corretta.

In realtà vediamo il contrario. Nessuna verità comune spinge le religioni verso un’unica visione condivisa. Non c’è accordo nemmeno sul numero di divinità o sui loro nomi, per non parlare di ciò che serve per compiacere loro. Il cristianesimo continua a frammentarsi e a modificarsi con la formazione di nuove confessioni. Nel cristianesimo esistono 45 mila confessioni e ne compaiono due nuove al giorno. Constatiamo la stessa prolificità in altre religioni.

Spesso la risposta cristiana consiste nel sostenere che Dio potrebbe avere le sue ragioni per non rendere chiaro il percorso corretto, e noi semplicemente non le comprendiamo. Questo è possibile, ma dove sono le prove? Questa è la Fallacia del Dio ipotetico, con la quale si suppone che Dio esista.

Non crediamo a qualcosa perché non è stato dimostrato che è sbagliato: semmai crediamo perché le prove dimostrano che è giusto. E, quando seguiamo le prove, queste non confermano il cristianesimo.

I cristiani di solito concordano sul fatto che gli uomini inventano le religioni: è così che spiegano tutte le altre religioni. Ma, spiegando le altre religioni, hanno spiegato anche la propria: il cristianesimo sembra solo una delle tante religioni create dall’uomo.

La religione è costruita sulla fantasia e sulle emozioni umane e cambia al mutare delle condizioni, senza una verità immutabile che la guidi e la vincoli. Non esiste un Dio amorevole e desideroso di relazioni che ci riveli la propria esistenza, e i cristiani devono usare la fede per nascondere questo fatto scomodo. Non c’è nemmeno una verità cosmica vista «come in un antico specchio» (cioè vista riflessa in uno specchio, in modo debole), come diceva Paolo. Lo specchio non è antico: è nero. Non c’è una verità esterna che ci orienti nella giusta direzione.

Se ci fosse una verità soprannaturale là fuori e se le prove, anziché i desideri, guidassero le credenze religiose, ci aspetteremmo che le affermazioni religiose venissero verificate e mantenute o abbandonate in base alla loro corrispondenza con la realtà. Con questa visione dovremmo vedere l’umanità convergere gradualmente verso un’unica storia religiosa, con le false credenze che gradualmente scompaiono e le credenze corrette che vengono incoraggiate e rafforzate. Ma non è così che funziona la religione.

Non solo non c’è alcuna prova dell’esistenza di un Dio che si vede poco, ma la religione è l’ultimo posto in cui ci si aspetterebbe una ricerca imparziale della verità. La religione non ha interesse a seguire le prove senza pregiudizi, bensì a selezionare le prove a sostegno dei propri preconcetti e a ignorare il resto.

Bob Seidensticker


Note

Fallacia del Dio ipotetico. La presupposizione di un Dio senza prove sufficienti, spesso affermata: «Ma se Dio esiste…». Possiamo considerare le conseguenze di Dio una volta che ne abbiamo le prove, ma non se ci si limita a immaginare la sua esistenza: prima le prove, poi l’ipotesi di Dio.

45.000 denominazioni del cristianesimo: International Bulletin of Missionary Research, vol. 39, n. 1 (voce 45).

Ora la nostra visione è confusa,
come in un antico specchio;
ma un giorno saremo a faccia a faccia
dinanzi a Dio.
Ora lo conosco solo in parte,
ma un giorno lo conoscerò pienamente
come lui conosce me.
– 1 Corinzi, 12,13

Constatiamo la stessa prolificità in altre religioni: lo dimostra questo albero delle religioni mondiali.


(49/50 – continua)

Immagine: ArtHouse Studio via Pexels

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All material on this article is copyright 2023 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.


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