Il cristianesimo in 2 minuti – 18/50

Morale, scopo e senso: le scarpette rosso rubino della vita


Quella di Dorothy nel film «Il mago di Oz» (1939) è una lezione che forse dovremmo imparare anche noi. Proprio come le scarpette rosso rubino di Dorothy erano state in grado di esaudire il suo desiderio per tutto il tempo, la morale, lo scopo e il senso sono sempre stati da definire da parte nostra, non da imporre da parte di Dio.

Verso la fine del film, dopo che il mago è stato smascherato come un impostore, egli cerca ancora di esaudire le richieste di Dorothy e dei suoi amici. Lo Spaventapasseri vuole il cervello, il Leone il coraggio e l’Uomo di latta il cuore. Allo Spaventapasseri il mago dà un diploma, al Leone una medaglia con la scritta «Coraggio» e all’Uomo di latta un orologio da tasca a forma di cuore. Il mago non dà loro ciò che vogliono, bensì un riconoscimento di ciò che già hanno.

Nel corso del proprio viaggio con Dorothy, i suoi amici hanno sviluppato proprio le caratteristiche che dicono di volere più di tutte. Anche se il mago non sta più dietro una tenda fingendo di essere ciò che non è, ha comunque il merito di dare a tutti ciò che già possiedono.

Vi sembra che assomigli a qualcuno che conosciamo? I cristiani ci dicono che Dio ci dà una morale, uno scopo e un senso, anche se si tratta della stessa morale, dello stesso scopo e dello stesso senso che i credenti non cristiani potrebbero dire di ottenere dal proprio Dio o dai propri dei e che gli atei ottengono dalla Natura e dalla realtà.

Il cristiano può rispondere che le versioni oggettive o assolute di queste proprietà devono provenire da una fonte soprannaturale, ma, finché lui non dimostra che esistono versioni oggettive, si tratta di un’affermazione vuota. Consultate le definizioni di morale, scopo o senso sul dizionario, e vedrete che nessuna richiede una base oggettiva o soprannaturale. Possiamo affrontare benissimo la vita abbandonando la pretesa che sia così e trovando in noi stessi le nostre migliori versioni di queste proprietà.

Si tratta di proprietà umane, non cristiane. Per averne la prova, guardate le culture non cristiane che hanno sviluppato versioni simili. Sono proprietà che abbiamo sempre avuto. Sono prese in prestito dal cristianesimo e si discute molto del fatto che Dio ci restituisce ciò che già avevamo.

Il gesto più generoso del cristianesimo sarebbe quello di abbandonare la finzione del ruolo di guardiano attribuito a Dio. Aprire il sipario per mostrare che il potere di migliorare o distruggere la società è – ed è sempre stato – nostro, non di Dio. Potrebbe aiutare le persone a crescere e a rifiutare la propria dipendenza dal soprannaturale.

Volete una società migliore? Solo il nostro duro lavoro, non l’intervento miracoloso di Dio, l’ha mai migliorata. Volete un ambiente più sano? Siamo stati noi a creare il disastro, quindi ammettiamo la nostra responsabilità e lavoriamo su di esso. Volete migliorare voi stessi? Non c’è un potere superiore che ci aiuta a superare gli esami, ad abbandonare le cattive abitudini o a ottenere una promozione sul lavoro: ci siamo solo noi, con altre persone che ci aiutano.

Alla fine de «Il mago di Oz» arriva il turno di Dorothy. Glinda la Strega buona dice a Dorothy che le sue scarpette rosso rubino, ricevute all’inizio della sua avventura, possono riportarla a casa: è sempre stata in grado di ottenere il desiderio del suo cuore.

E così è per noi. Siamo come Dorothy con le sue scarpette rosso rubino: la morale, lo scopo e il senso non vengono dall’esterno del nostro mondo, ma sono sempre stati nostri, da definire.

Bob Seidensticker


(18/50 – continua)

Immagine: Wikimedia, (public domain)

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All material on this article is copyright 2022 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.

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