Il cristianesimo in 2 minuti – 06/50

L’argomento del desiderio: il desiderio può provare l’esistenza di Dio?


Questo argomento cristiano esamina i desideri umani innati e vi scorge un indizio di Dio. Sentiamo la fame e quindi deve esserci il cibo, desideriamo la compagnia e quindi ci sono altre persone, desideriamo il soprannaturale e quindi deve esserci un Dio.

Questo ragionamento è facile da capire e ha un fascino intuitivo, ma fallisce a un esame più attento. Se i nostri sentimenti sono un indicatore istintivo affidabile del soprannaturale, perché allora abbiamo paura della morte? Se sappiamo istintivamente che esiste un Dio e un luogo eterno per la nostra anima dopo la vita terrena, gli esseri umani dovrebbero differire dagli altri animali per l’ambivalenza nei confronti della morte o addirittura per il desiderio di essa. Ma non è così.

Questo argomento immagina che la fame indichi l’esistenza del cibo, ma è il contrario. È un ragionamento arretrato come quello della pozzanghera di Douglas Adams, che si meravigliava di quanto fosse ben fatto il suo buco. Non è che noi notiamo la fame e quindi concludiamo che il cibo deve esistere; piuttosto gli animali hanno bisogno di cibo per sopravvivere e l’evoluzione seleziona quelli che si sforzano di ottenerlo con successo.

Questo argomento elenca bisogni e pulsioni fisiche fondamentali e innate come il cibo, l’acqua, il sesso, la sicurezza e il sonno. Si potrebbero anche aggiungere desideri di livello superiore come la bellezza, la giustizia, la conoscenza, l’amicizia, l’amore o la compagnia. Il cristiano potrebbe voler evitare che lo scettico aggiunga alla lista la lampada di Aladino o i superpoteri, ovviamente rifiutando quindi tutto ciò che non esiste. Ma, se vogliamo conservare cibo e bevande – che sappiamo esistere – e rifiutare lampade magiche e superpoteri – che sappiamo non esistere –, allora dobbiamo essere coerenti e scartare anche Dio. E si noti che, se i desideri di cibo, acqua, sesso e altre cose fondamentali non vengono mai soddisfatti, la razza umana si estingue. Al contrario, la fame di soprannaturale non ha nulla a che fare con la sopravvivenza. Il vago desiderio di un Dio che metta tutto a posto non si concilia logicamente con le pulsioni obbligatorie. È difficile giustificare il desiderio di Dio come innato, quando condividiamo con altri animali sociali le pulsioni di base per il cibo, l’acqua e così via, ma non il desiderio per il soprannaturale.

C. S. Lewis ha detto: «Sarebbe molto strano se il fenomeno chiamato “innamoramento” si verificasse in un mondo senza sesso». Ma davvero è strano? La gente crede che si possa parlare con i morti o che il movimento dei pianeti influenzi la nostra vita, eppure queste credenze sono false. Non è affatto strano che gli esseri umani desiderino cose che non esistono.

Possiamo immaginare una giustizia perfetta, la pace nel mondo o un Dio amorevole, ma questo non li rende realtà. Come nel caso dell’argomento ontologico del capitolo 8, pensarla non la rende tale.

Il wishful thinking nella religione è come il wishful thinking nel reparto «Salute e Bellezza» di un negozio o nelle diete o nelle cure di fine vita. Sarebbe bello apparire più giovani o vivere più a lungo e sarebbe bello avere un Amico onnipotente che si prende cura di voi. Ma questo non lo rende esistente. Come per i cosmetici e le cure, dobbiamo essere scettici.

Bob Seidensticker


(06/50 – continua)

Immagine: anokarina (CC BY-SA 2.0)

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All material on this article is copyright 2022 by Bob Seidensticker. Translation By Choam Goldberg.


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1 pensiero su “Il cristianesimo in 2 minuti – 06/50

  1. Il concetto di desiderio è molto vago e filosofico. Si desidera il cibo e si desidera diventare astronauti, eppure il sostrato biologico dei due eventi è completamente diverso. Ai fini della discussione, suddividerei i desideri in bisogni fisiologici e bisogni psicologici. Che i bisogni fisiologici siano un indice dell’esistenza del loro oggetto non può essere una necessità metafisica (è evidente che qualcuno possa avere fame e non avere cibo a disposizione), ma al massimo una contingenza evolutiva: se le informazioni genetiche del mio DNA sono tali per cui sento il desiderio di fare X (e fare X porta a ottenere Y) allora è probabile (non certo) che qualcosa come Y esista e/o sia esistito. La fede non si comporta tuttavia come un bisogno fisiologico in quanto il comportamento non è innato (prodotto immediato di alcuni stimoli) e non precede la conoscenza del suo oggetto: nessuno prega perché sente la necessità di pregare a causa di uno stimolo interno senza nemmeno sapere chi o cosa sta pregando, e se così fosse per qualcuno, costui avrebbe una gran faccia tosta a chiamare la sua fede “razionale”. Dunque pare che la fede – posto che esista – sia un bisogno psicologico. I bisogni psicologici sono tarati sul modello della realtà che abbiamo nella nostra mente. Quanto più il modello è corrispondente alla realtà,
    tanto più il desiderio sarà verosimile. Che l’oggetto di un desiderio del genere non esista è proprio una condizione necessaria del desiderio stesso: se esistesse non lo si desidererebbe. Quando il bambino desidera che Babbo Natale gli porti la Nintendo Switch, desidera avere la Nintendo Switch perché non ha la Nintendo Switch, e quindi lo stato attuale delle cose non è conforme con il suo modello. Che da qualche parte esista già lo stato di cose in potenza che attende di essere attualizzato è un’ipotesi antica e nient’affatto parsimoniosa. Chi dice che l’oggetto del desiderio esiste, tuttavia, intende dire che gli elementi di cui è composto lo stato di cose desiderato esistono: esiste il bambino ed esiste la Nintendo Switch. Anche questo è falso. Esistono numerosissimi casi di persone che desiderano stati di cose i cui elementi componenti non esistono. Per fare un esempio oltre a quelli già contenuti nell’articolo, si può citare il fenomeno della fictosessualità su cui è stato anche girato un film intitolato «Her». Il fenomeno consiste nell’innamoramento da parte di un essere umano nei confronti di un’entità fittizia, come una IA, un personaggio fantasy, anime, ecc. In alcuni casi si è persino convolati a nozze. Tuttavia lo stato di cose desiderato in situazioni come queste, ossia qualcosa come: “Matrimonio fra Akihiko Kondo e Hatsune Miku” (per citare un episodio realmente accaduto) non è sufficiente a dimostrare l’esistenza di Hatsune Miku, che rimane un personaggio di fantasia.
    In conclusione, desiderare una cosa non implica in alcun modo che la cosa esista.

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