Quando Dio abortisce

Senza nemmeno usufruire della Legge 194.


Innumerevoli sono gli esempi di sofferenze a disposizione degli atei per argomentare contro l’esistenza del Dio abramitico, che dovrebbe essere onnisciente, onnipotente e buono e dunque dovrebbe amare e proteggere le proprie creature. Fra i molti, Mattia, nella community de L’Eterno Assente, attira la mia attenzione e condivide con me alcune riflessioni su un caso poco considerato: gli aborti spontanei.

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L’islam è peggio?

Certo. Nel Libro sacro, nelle dottrine e nelle teste dei credenti. Ma non lo si può dire, ché altrimenti si passa per islamofobi.


L’islam è davvero differente e, dal nostro punto di vista, peggiore delle altre fedi abramitiche?

Sul piano dottrinale no: sono tutte dogmatiche, intolleranti, violente, patriarcali, sessiste, omofobe. Lo sono perché tutte si fondano su una Rivelazione divina annunciata in qualche Libro sacro. Libro nel quale si trovano, appunto, dogmatismo, intolleranza, violenza, patriarcato, sessismo, omofobia.

Sul piano pratico invece…

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IRC? Anche no, grazie

Pure quando a difenderlo è un sedicente «ateo cristiano».


È un topos della stronzaggine: «Io non sono X, ma…», dove X è una caratteristica spregevole e negata, alla quale, con la congiunzione avversativa, segue nondimeno una precisazione che rivela la spregevolezza di chi ha formulato la frase. Per esempio: «Io non sono razzista, ma gli immigrati cominciano davvero a essere troppi». Oppure: «Io non sono omofobo, ma il Gay pride è solo un’indecorosa pagliacciata». O ancora: «Io non sono misogino, ma le donne hanno acquisito un po’ troppa libertà». Perché allora farsi mancare il caso «Io non sono bigotto, ma…»?

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Nemmeno un’ipotesi

Ma di sicuro uno strumento di oppressione.


Perciò, ora, una preghiera la rivolgo all’illustre professore: ci sono tante persone come me, che hanno bisogno di conferme, forse di illusione. Professor Parisi non spenga in loro la speranza. Magari è vero che Dio non esiste, ma non lo dica pubblicamente.
– Gabriella Caruso, da «Avvenire»

Queste frasi sono state pubblicate nella rubrica della corrispondenza dei lettori di «Avvenire» alla quale risponde il direttore Marco Tarquinio. Lo spunto è una dichiarazione che nei giorni scorsi ha fatto il giro dei social, dove è stata applaudita dagli atei e criticata dai credenti: «Dio per me non è neanche un’ipotesi». Chi l’ha detta?

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Un milione

Dobbiamo essere soddisfatti? Tutto sommato sì. Ma anche pessimisti. Ché in Italia i preti vincono sempre. Sempre sempre sempre.


Un milione. E rotti. Tante sono le firme raccolte per il referendum promosso dall’Associazione Luca Coscioni per l’abrogazione parziale dell’articolo 579 del Codice penale italiano. In sintesi: la depenalizzazione dell’omicidio del consenziente. Ancora più in sintesi: la legalizzazione dell’eutanasia. Evvai!

Evvai?

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