Assurdo presepe, assurdo Natale

Troppo presi a disporre le statuine nel presepe per leggere il Nuovo testamento e farsi sorgere qualche scomodo dubbio, i credenti non si accorgono della seconda più grande fake news della Storia umana.


Non esistono presepi prima del Basso Medioevo. Esistono raffigurazioni della Natività: la più antica risale al III secolo. Ma presepi no: per quelli bisogna arrivare a san Francesco, nel XIII secolo. Da quel momento la tradizione di ricostruire la nascita di Gesù con figuranti o statue si diffonde fino ad arrivare alle inguardabili schifezze del presente. Con i devoti a decorarli, comporli, arricchirli di personaggi uno più improbabile dell’altro, dai pastori ai Magi, dal bue all’asino, dal padre putativo alla madre vergine, fino al più inverosimile di tutti, al centro: il bambino-Dio. E nessuno a porsi qualche domanda, a sviluppare una perplessità. Macché: «Quant’è bell o’ presepio!». Eppure basterebbe leggere il Nuovo testamento per scoprire la seconda più grande fake news della Storia umana.

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Il Maligno

Una stronzata. Antica finché si vuole, ma sempre stronzata. Ed essere cattolici significa credere anche in questa stronzata.


Il problema dell’esistenza del Male è ineludibile per qualsiasi credente nel Dio abramitico. Nondimeno gli apologeti bigotti nei social si baloccano con l’argomento ontologico, l’argomento cosmologico, il fine tuning e il resto della paccottiglia filosofica deista, ma la (per loro) irrisolvibile questione della sofferenza innocente la eludono. Nelle rare occasioni in cui provano a cimentarsi con la teodicea, fanno figure pietose riciclando le solite fregnacce: il sacrificio di Cristo/Dio che condivide il dolore umano, il Male come assenza di Bene, il Male come Bene più grande. A volte ci provano con il libero arbitrio, ma si schiantano subito contro il Male naturale. Altre volte rispolverano il peccato originale, però restano sul vago. Se entrassero nei particolari, si coprirebbero di ridicolo. Del tutto ignorata dagli apologeti bigotti è invece una teodicea di grande successo per secoli: il Male è provocato dal Maligno, che procura il Male naturale e istiga gli umani a causare il Male morale.

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L’argomento cosmologico

I bigotti continuano a riciclarlo, ma resta sempre pattume intellettuale.


Il Big Bang: basta nominarlo per provocare orgasmi in qualsiasi apologeta del Dio abramitico. L’idea è troppo arrapante per loro, se ci pensi: la scienza dimostra che c’è stato un inizio dell’universo. Non solo: possiamo anche datarlo. Certo, non c’entra un cazzo con la Genesi nell’Antico testamento, ma che problema sarà mai? La fede è progredita e oggi tutti considerano quel racconto allegorico. L’essenziale è il concetto, appunto: l’inizio. L’inizio fa subito pensare a un creatore. Se poi la prima intuizione la ebbe un sacerdote, Georges Lemaître… bingo! È il sogno bagnato di ogni apologeta. Lo senti? Lo senti ripetere la solita manfrina? «La scienza non dimostra l’esistenza di Dio, ma offre ottimi indizi!». Ma davvero?

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Alice

L’esempio definitivo che demolisce ogni teodicea, dalle più cretine fino alle più sofisticate.


Forse ricordi Alice: ho parlato di lei in un articolo sulla teodicea. Ho riflettuto parecchio sul suo caso e l’ho perfezionato in modo da renderlo un esempio inattaccabile di sofferenza capace di demolire qualsiasi teodicea.

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Sempre lì si arriva

Oltretutto con la pretesa che a fornire la prova siano gli atei.


Io sono sempre a caccia di argomenti capaci di smentirmi. Sempre. Mi ci diverto proprio. D’altronde così funziona la razionalità: bisogna cercare non di provare, bensì di falsificare. Perciò sono costantemente in cerca di sfide intellettuali e, quando un lettore, Stefano, mi ha segnalato un diverso tentativo di soluzione del problema della teodicea, mi ci sono fiondato sopra.

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Due Dei

Il secondo non sarà un granché, ma senza dubbio il primo è un bastardo epico.


Marcione: teologo e vescovo cristiano vissuto nel II secolo. Ed eresiarca. Non starò a entrare nei dettagli del suo pensiero e mi limiterò a riassumerne il nucleo fondamentale: l’unico vero Dio cristiano, ovvero il Dio onnisciente, onnipotente e buono, è il Dio Padre rivelato nel Nuovo testamento attraverso l’opera di Gesù, che ha proclamato la legge dell’Amore, mentre il Dio incazzoso e violento dell’Antico testamento è un demiurgo limitato, primitivo e stronzo. Già, ma quale Nuovo testamento? Ai tempi di Marcione non è ancora stato codificato un canone definitivo. Allora lui ne propone uno semplice: una versione ridotta del vangelo di Luca e di alcune lettere di Paolo. Siccome nulla è rimasto dei suoi scritti, tutto quello che sappiamo di Marcione lo ricaviamo per via indiretta dai molti suoi critici contemporanei e successivi, fra i quali Tertulliano ed Epifanio di Salamina. Facile immaginare la loro obiettività. Ma tant’è: qui importa sapere che per Marcione il Dio dell’Antico e il Dio del Nuovo testamento non possono essere lo stesso Dio. E sai che c’è? Ha ragione lui, come capisce chiunque legga senza pregiudizi le Sacre scritture.

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L’Amore di Gesù

Tutto dipende da dove lo cerchi.


Che Gesù non fosse una brava persona l’ho spiegato e documentato. Eppure viene considerato il fondatore della «religione dell’Amore». Anzi il Figlio di un Dio – e Dio lui stesso – che è Amore. Proprio lui in persona – anzi tre persone – è Amore. E giù di citazioni dal Nuovo testamento. A pescare quelle giuste però. Ché a pescarne altre, invece…

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Teologia quantistica

Nella scienza si annida un Mistero impenetrabile come quello della fede?


Alcuni anni fa un credente mi disse: «Tu affermi che “Mistero della fede” significa “Non capisco, ma credo lo stesso”. Ma anche gran parte della scienza non si capisce ma ci si crede lo stesso! Per esempio, tu capisci qualcosa di meccanica quantistica? No. Perciò devi fidarti di ciò che ti dicono gli scienziati, che hanno le risposte sulla scienza. Ebbene, allo stesso modo io mi fido dei teologi, che hanno le risposte sulla fede». Aveva ragione?

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Psicopompi della Santa Croce

Serial killing e falle teologiche.


Tornano i guest post de L’Eterno Assente. Stavolta tocca a Simone, filosofo e studioso di teologia che, tramite una immaginifica narrazione, porta la dottrina cattolica alle sue naturali ma aberranti conseguenze.


Una setta immaginaria di fanatici, che si fanno chiamare Psicopompi della Santa Croce (PSC), progetta un orribile piano omicida: convinti della verità della fede cristiana cattolica, decidono di salvare più persone possibile dalla dannazione eterna e di assicurare loro l’accesso alla beatitudine eterna praticando l’infanticidio sistematico dei bambini appena battezzati.

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