Lo spreco di un Dio coglione

L’Eden è molto più razionale del fine tuning.


Fine tuning: così lo chiamano gli apologeti. In sintesi: le costanti fisiche dell’universo hanno precisamente i valori giusti affinché possa emergere la vita e dalla vita possa svilupparsi la coscienza umana. Se anche una sola delle costanti fosse stata appena un po’ diversa, qualcosa sarebbe andata storta e l’umanità non sarebbe mai apparsa. Questa – dicono sempre gli apologeti – è una prova dell’esistenza di un progetto dietro l’universo, con lo scopo preciso di arrivare a creare Homo sapiens. Poi, se sono abramitici, gli apologeti aggiungono che Homo sapiens non è un animale qualsiasi, ma è dotato di un’anima immortale ed è la creatura prediletta dal Creatore. Eccetera eccetera. Sorvoliamo sui dettagli e restiamo all’argomento del fine tuning. Che può essere demolito in molti modi. Io però voglio concentrarmi su una critica precisa: se le cose stanno così, Dio è un coglione.

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Fede e fiducia

Un sotterfugio per rendere decente e presentabile un atto intellettuale che invece è indegno.


La radice etimologica è la stessa: il latino «fides». Perciò sentiamo spesso questo argomento da parte dei bigotti: siccome tutte le nostre vite sono basate sulla fiducia, allora anche la fede in Dio è ragionevole. Beh, ‘stocazzo.

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L’inferno: un altro mito idiota

Dopo aver scritto del Maligno, riflettiamo anche sul suo regno. Non meno assurdo, peraltro.


L’inferno esiste: lo dice Gesù. Anzi, per concepire l’inferno come per due millenni è stato immaginato dai cristiani ci è voluto proprio Gesù. Gli ebrei nemmeno se lo sognavano, un inferno così. Yahweh, quando puniva, puniva qui, in questa vita, mandando piaghe, malattie, disgrazie e sterminando famiglie, servitù e bestiame. Alcune sette ebraiche addirittura non credevano neppure a una sopravvivenza ultraterrena dell’anima dopo la morte. Gesù invece non fa sconti e non lascia spazio ad ambiguità: fuoco, fiamme, stridor di denti e tenebre. Una tortura infinita. Alla faccia del Dio dell’amore, del perdono, dell’altra guancia da porgere al nemico e di tutto il florilegio di stucchevoli melensaggini con cui il figlio di Dio ci viene ammannito oggi. È un fatto da ricordare a quei bigotti che «Nell’Antico testamento ci sono tante porcherie, ma poi è venuto Gesù con il messaggio evangelico»: il messaggio del Nuovo testamento fa schifo quanto quello dell’Antico. E Gesù non era una brava persona.

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Assurdo presepe, assurdo Natale

Troppo presi a disporre le statuine nel presepe per leggere il Nuovo testamento e farsi sorgere qualche scomodo dubbio, i credenti non si accorgono della seconda più grande fake news della Storia umana.


Non esistono presepi prima del Basso Medioevo. Esistono raffigurazioni della Natività: la più antica risale al III secolo. Ma presepi no: per quelli bisogna arrivare a san Francesco, nel XIII secolo. Da quel momento la tradizione di ricostruire la nascita di Gesù con figuranti o statue si diffonde fino ad arrivare alle inguardabili schifezze del presente. Con i devoti a decorarli, comporli, arricchirli di personaggi uno più improbabile dell’altro, dai pastori ai Magi, dal bue all’asino, dal padre putativo alla madre vergine, fino al più inverosimile di tutti, al centro: il bambino-Dio. E nessuno a porsi qualche domanda, a sviluppare una perplessità. Macché: «Quant’è bell o’ presepio!». Eppure basterebbe leggere il Nuovo testamento per scoprire la seconda più grande fake news della Storia umana.

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Il Maligno

Una stronzata. Antica finché si vuole, ma sempre stronzata. Ed essere cattolici significa credere anche in questa stronzata.


Il problema dell’esistenza del Male è ineludibile per qualsiasi credente nel Dio abramitico. Nondimeno gli apologeti bigotti nei social si baloccano con l’argomento ontologico, l’argomento cosmologico, il fine tuning e il resto della paccottiglia filosofica deista, ma la (per loro) irrisolvibile questione della sofferenza innocente la eludono. Nelle rare occasioni in cui provano a cimentarsi con la teodicea, fanno figure pietose riciclando le solite fregnacce: il sacrificio di Cristo/Dio che condivide il dolore umano, il Male come assenza di Bene, il Male come Bene più grande. A volte ci provano con il libero arbitrio, ma si schiantano subito contro il Male naturale. Altre volte rispolverano il peccato originale, però restano sul vago. Se entrassero nei particolari, si coprirebbero di ridicolo. Del tutto ignorata dagli apologeti bigotti è invece una teodicea di grande successo per secoli: il Male è provocato dal Maligno, che procura il Male naturale e istiga gli umani a causare il Male morale.

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Una nuova sfida: perché?

Magari qualcuno, fra gli apologeti del Dio abramitico là fuori, vuole cimentarsi con la metanoia di un alieno.


La fregatura, con Dio, è che tutti sappiamo che cos’è. O pensiamo di saperlo, ché poi quando si tratta di definirlo si scopre che ciascuno ne ha un’idea differente. Però qualche caratteristica condivisa nell’immaginario collettivo c’è, almeno nella cultura occidentale: un’entità trascendente, onnisciente, onnipotente, buona, creatrice dell’universo. Per qualcuno interagisce con l’universo e «fa cose», per qualcun altro se ne sbatte dopo aver creato tutto. È più o meno antropomorfa, a seconda della propensione individuale verso il pensiero astratto. A volte è unica, altre volte è plurima in qualche senso misterioso. Comunque è pressappoco quella cosa lì. Perciò, quando se ne discute, di solito si parte da quell’idea per cercare di dimostrarla o di confutarla. Ma che cosa accadrebbe se dovessimo discutere di Dio con qualcuno che non ne ha mai sentito parlare? Qualcuno nella cui cultura l’idea di una divinità non è mai comparsa? Un alieno, per esempio: un essere con le stesse conoscenze scientifiche degli umani contemporanei ma del tutto ignorante su Dio, il trascendente, la teologia. Che cosa gli direbbe un credente per convincerlo dell’esistenza di Dio, in particolare nella versione della tradizione abramitica?

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Una figura di merda

Ancora. Ma lui ci è o ci fa?


Sicché alla fine l’oscuro bigotto professore di fisica umbro, il paladino della razionalità della fede cattolica, il creatore del Gruppo Facebook dall’originalissimo nome L’Eterno Presente, ha accettato la sfida della teodicea: come si giustifica in modo razionale l’esistenza di un Dio onnisciente, onnipotente e buono nonostante il Male, cioè il dolore degli esseri senzienti e in particolare degli innocenti?

Beninteso l’ha accettata a modo suo, senza seguire le regole: non ha risposto con un articolo, come era richiesto, ma solo con un breve video. E sempre a modo suo, come di consueto, ha fatto una figura di merda. Un’altra, dopo quelle già rimediate nei dibattiti.

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Due Dei

Il secondo non sarà un granché, ma senza dubbio il primo è un bastardo epico.


Marcione: teologo e vescovo cristiano vissuto nel II secolo. Ed eresiarca. Non starò a entrare nei dettagli del suo pensiero e mi limiterò a riassumerne il nucleo fondamentale: l’unico vero Dio cristiano, ovvero il Dio onnisciente, onnipotente e buono, è il Dio Padre rivelato nel Nuovo testamento attraverso l’opera di Gesù, che ha proclamato la legge dell’Amore, mentre il Dio incazzoso e violento dell’Antico testamento è un demiurgo limitato, primitivo e stronzo. Già, ma quale Nuovo testamento? Ai tempi di Marcione non è ancora stato codificato un canone definitivo. Allora lui ne propone uno semplice: una versione ridotta del vangelo di Luca e di alcune lettere di Paolo. Siccome nulla è rimasto dei suoi scritti, tutto quello che sappiamo di Marcione lo ricaviamo per via indiretta dai molti suoi critici contemporanei e successivi, fra i quali Tertulliano ed Epifanio di Salamina. Facile immaginare la loro obiettività. Ma tant’è: qui importa sapere che per Marcione il Dio dell’Antico e il Dio del Nuovo testamento non possono essere lo stesso Dio. E sai che c’è? Ha ragione lui, come capisce chiunque legga senza pregiudizi le Sacre scritture.

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L’Amore di Gesù

Tutto dipende da dove lo cerchi.


Che Gesù non fosse una brava persona l’ho spiegato e documentato. Eppure viene considerato il fondatore della «religione dell’Amore». Anzi il Figlio di un Dio – e Dio lui stesso – che è Amore. Proprio lui in persona – anzi tre persone – è Amore. E giù di citazioni dal Nuovo testamento. A pescare quelle giuste però. Ché a pescarne altre, invece…

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