Elogio di Giuda

Nel piano di salvezza era indispensabile quanto Gesù. Però brucia all’inferno per l’eternità e sarà vituperato da chiunque fino alla fine dei tempi.


A sentire gli apologeti bigotti, un solido argomento in favore della verità del messaggio cristiano sta nel destino terreno del suo fondatore: poiché fu ucciso nel più umiliante dei modi come il più spregevole degli uomini, Gesù dev’essere davvero il Figlio di Dio. Siccome sembra assurda, questa storia non può essere stata inventata: i suoi seguaci si sarebbero vergognati e non avrebbero tramandato la sua vicenda. Siamo sempre lì: «Credo quia absurdum». Ovvero: «Più grossa è la cazzata e più io ci credo, ché a credere nelle cose ragionevoli c’è poco merito agli occhi di Dio». Sottovalutando la capacità tutta umana di Pietro, Giacomo, Paolo e compagnia credente di convivere con le dissonanze cognitive e di continuare a credere nelle stronzate anche quando ormai sono conclamate. Superfluo aggiungere che, se invece Gesù avesse goduto di un immediato e strepitoso successo terreno, proprio quella sarebbe stata la prova della verità del suo messaggio. Maometto sta lì a dimostrarlo per centinaia di milioni di musulmani. Insomma, che il fondatore fallisca o abbia successo, tutto fa brodo per rassicurare chi già crede per tutt’altri motivi e vuole cercare una conferma purchessìa, a costo di farsi andar bene tutto o il contrario di tutto. La falsificabilità dell’ipotesi sta a zero e vaffanculo a Popper.

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Assurdo presepe, assurdo Natale

Troppo presi a disporre le statuine nel presepe per leggere il Nuovo testamento e farsi sorgere qualche scomodo dubbio, i credenti non si accorgono della seconda più grande fake news della Storia umana.


Non esistono presepi prima del Basso Medioevo. Esistono raffigurazioni della Natività: la più antica risale al III secolo. Ma presepi no: per quelli bisogna arrivare a san Francesco, nel XIII secolo. Da quel momento la tradizione di ricostruire la nascita di Gesù con figuranti o statue si diffonde fino ad arrivare alle inguardabili schifezze del presente. Con i devoti a decorarli, comporli, arricchirli di personaggi uno più improbabile dell’altro, dai pastori ai Magi, dal bue all’asino, dal padre putativo alla madre vergine, fino al più inverosimile di tutti, al centro: il bambino-Dio. E nessuno a porsi qualche domanda, a sviluppare una perplessità. Macché: «Quant’è bell o’ presepio!». Eppure basterebbe leggere il Nuovo testamento per scoprire la seconda più grande fake news della Storia umana.

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Due Dei

Il secondo non sarà un granché, ma senza dubbio il primo è un bastardo epico.


Marcione: teologo e vescovo cristiano vissuto nel II secolo. Ed eresiarca. Non starò a entrare nei dettagli del suo pensiero e mi limiterò a riassumerne il nucleo fondamentale: l’unico vero Dio cristiano, ovvero il Dio onnisciente, onnipotente e buono, è il Dio Padre rivelato nel Nuovo testamento attraverso l’opera di Gesù, che ha proclamato la legge dell’Amore, mentre il Dio incazzoso e violento dell’Antico testamento è un demiurgo limitato, primitivo e stronzo. Già, ma quale Nuovo testamento? Ai tempi di Marcione non è ancora stato codificato un canone definitivo. Allora lui ne propone uno semplice: una versione ridotta del vangelo di Luca e di alcune lettere di Paolo. Siccome nulla è rimasto dei suoi scritti, tutto quello che sappiamo di Marcione lo ricaviamo per via indiretta dai molti suoi critici contemporanei e successivi, fra i quali Tertulliano ed Epifanio di Salamina. Facile immaginare la loro obiettività. Ma tant’è: qui importa sapere che per Marcione il Dio dell’Antico e il Dio del Nuovo testamento non possono essere lo stesso Dio. E sai che c’è? Ha ragione lui, come capisce chiunque legga senza pregiudizi le Sacre scritture.

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Oh, Cristo!

Ma quale? Certo non quello del Nuovo testamento.


Nessuno studioso serio ha più ragionevoli dubbi sul fatto che Gesù sia esistito veramente: ecco, l’ho detto. E così mi sono giocato la benevolenza di Franco Tommasi, che rileva come questa «excusatio non petita», tanto reiterata nei saggi su Gesù, lasci intuire negli autori una certa – come dire? – insicurezza, va’. A mia giustificazione, se non altro, testimonia il mio ateismo proclamato e rivendicato.

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Le radici, quelle vere

Non quelle cristiane, ovvio. Ché ciascuno si sceglie le proprie. E le nostre sono lì e allora.


«Non v’è esercizio intellettuale che non sia finalmente inutile. Una dottrina filosofica è al principio una descrizione verosimile dell’universo; passano gli anni, ed è un semplice capitolo – quando non un paragrafo o un nome – della storia della filosofia. (…) La gloria è una forma d’incomprensione, forse la peggiore.»
– Jorge Luis Borges, «Pierre Menard, autore del “Chisciotte”»

Ho molto apprezzato le «Sette brevi lezioni di fisica». Molto. La settima da sola merita il prezzo di copertina. Ma, da fisico teorico, non posso dire che mi abbiano insegnato qualcosa che non sapessi. «Che cos’è la scienza», invece…

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Risorto? Ma va’ là! – 4/4

La risurrezione di Cristo sembra una stronzata? Fa niente: si può sempre compiere una meravigliosa piroetta logica. Genio puro.


Se mai ti è capitato di discutere con qualche credente, avrai avuto l’impressione di picchiare un cuscino: lo colpisci di qua e lui si gonfia di là, lo percuoti di là e lui si allarga di qua. È frustrante. E la questione della realtà storica della risurrezione di Cristo è un caso esemplare.

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Risorto? Ma va’ là! – 3/4

Che cosa ci dicono le fonti cristiane sulla risurrezione di Gesù?


La risurrezione di Gesù Cristo è per i cristiani il fondamento della propria fede. Di più: segna una svolta nella Storia umana. Se non si è mai verificata, tutta la fede cristiana è una stronzata: lo dice Paolo di Tarso. Ok, non lo dice così, ma il senso è quello. Sicché è importante capire se corrisponde a un fatto reale oppure se è solo una leggenda.

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Risorto? Ma va’ là! – 2/4

Solo le fonti cristiane parlano con dovizia di particolari della risurrezione di Cristo. Ma sono affidabili?


Abbiamo visto che nelle fonti non cristiane Gesù è citato alcune volte, sebbene ad almeno alcuni decenni di distanza dalla sua morte e solo come fondatore di una nuova setta religiosa. Possiamo quindi concludere che questa figura ha qualche fondamento storico reale. Però l’unica traccia della risurrezione di Cristo, vale a dire l’evento fondante di tutto il cristianesimo, si trova nel «testimonium flavianum», risalente alla fine del I secolo. Nondimeno è una traccia quasi sicuramente apocrifa. Per il resto, niente di niente. Perciò dobbiamo rivolgerci alle fonti cristiane più antiche: gli apocrifi e il Nuovo testamento. Ma subito ci scontriamo con un problema: come dobbiamo leggerli?

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Risorto? Ma va’ là! – 1/4

Che cosa ci raccontano le fonti non cristiane su quello che dovrebbe essere l’evento più importante della Storia umana?


L’intero cristianesimo si fonda su un miracolo: la risurrezione di Cristo. Anche se da un punto vista scientifico e quindi razionale è una evidente idiozia, per ogni cristiano non è un’allegoria, ma un fatto storico. Non stiamo parlando di quisquilie dogmatiche e di sottigliezze da teologi, come la verginità di Maria o la transustanziazione, sulle quali le diverse confessioni possono divergere senza per questo smettere di essere cristiane. No, la risurrezione di Gesù è il fondamento: se la risurrezione non si è mai verificata nella Storia umana, allora tutto il cristianesimo è un cumulo di stronzate. Non lo dico io, stronzo ateo di merda, ma nientepopodimeno che san Paolo:

Noi dunque predichiamo che Cristo è risuscitato dai morti. Allora come mai alcuni tra voi dicono che non vi è risurrezione dei morti? Ma se non c’è risurrezione dei morti, neppure Cristo è risuscitato! E se Cristo non è risuscitato, la nostra predicazione è senza fondamento e la vostra fede è senza valore. Anzi finiamo per essere falsi testimoni di Dio, perché, contro Dio, abbiamo affermato che egli ha risuscitato Cristo. Ma se è vero che i morti non risuscitano, Dio non lo ha risuscitato affatto. Infatti, se i morti non risuscitano, neppure Cristo è risuscitato. E se Cristo non è risuscitato, la vostra fede è un’illusione, e voi siete ancora nei vostri peccati. E anche i credenti in Cristo, che sono morti, sono perduti. Ma se abbiamo sperato in Cristo solamente per questa vita, noi siamo i più infelici di tutti gli uomini.
– 1 Corinzi 15,12-19

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Il prete ateo

Visse isolato fra il Sei e il Settecento in un paesino delle Ardenne. E nessuno ricorderebbe più Jean Meslier, se la sua «Memoria» postuma non fosse fra i fondamenti dell’ateismo moderno.


Immaginalo mentre consacra il corpo e il sangue di Cristo. Immaginalo mentre celebra battesimi, matrimoni e funerali. Immaginalo mentre ascolta le confessioni dei parrocchiani, mentre li assolve grazie al potere conferitogli da Dio. Immagina i suoi pensieri in quei momenti: «Sono tutte stronzate». Per 40 anni. Una vita di stronzate, ma riscattata dal suo testamento: la «Memoria».

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